78 LA CRITICA POLITICA crisi dei trasmontani : essi si sentono legati ad un destino non proprio, ora che ad ovest l'unità statale francese si è saldata con la fine della sedizione borgo- .gnona, e si è organizzato a nord il sistema federale svizzero ; la Savoia è un troncone atrofizzato, e da questa condizione d' insofferenza, dalla consapevolezza d' un intimo disagio, dipende forse, come ultima conseguenza, la deficiente resistenza dei suoi reggimenti alla battaglia di Novara. Non ostante le sue vaghe simpatie per la Svizzera, non essendo stata capace di riforma religiosa, doveva come vinta essere aggregata all'organismo accentrato francese). La casa Savoia, dalla fine del secolo XVI, ha il suo destino segnato : anima e mentalità francese con aspirazioni italiane. Contro la prepotenza dei vicini occidentali non vi è altra possibilità di difesa fuor che la protezione dell'Impero, e la triplice alleanza sarà per la ventesima volta la garanzia antifrancese. Ma travolta dalla raffica napoleonica e rim~ssa in piedi della Santa Alleanza, ancora una volta dovrà mutuare dalla sua amica-nemica lo spirito animatore per nuovi .. sogni. Bisogna tener conto della mentalità cesarea dittatoriale che informava il giovane Carignano. Nonostante il suo bigottismo e gli scrupoli di confessionile, ·Carlo Alberto, che aveva indossato una divisa napoleonica, sapeva bene come si potesse diventare re d'Italia anche senza il diritto divino. Le monarchie rivoluzionarie del primo quindicennio erano ormai il modello per i pretendenti alla corona cisalpina. Carlo Alberto si ricongiungeva a Carlo Emanuele I, con tutta la spregiudicatezz'a data da una esperienza rivoluzionaria ed autoritaria insieme . • . E ben naturale quindi che il significato ideale dello Statuto debba rimanere offuscato dai motivi pratici che avevano presieduto alla sua elargizione, tramutandolo in uno strumento per facilitare la conquista territoriale. Da tale constatazione sorgeva la diffidenza di Cattaneo, a cui inoltre sorrideva l' idea di far rivivere l'organismo autonomo lombardo in una Italia federale. Ma quest' ultimo con Desiderio, con gli ultimi Sforza, con Eugenio Beauharnais aveva dimostrato la sua incapacità di resistere alla potenza francese o di vivere senza il suo beneplacito ; e perciò il sostanziale senso pratico dei patrizi milanesi, pur di liberare il paese dagli stranieri, era disposto ad accettare la conquista piemontese. Cosicchè, quando essa potè diventare un fatto compiuto, per mezzo dell'alleanza francese, apparve logica determinazione, corrispondente agli interessi della monarchia, l'allargamento del sistema centralistico piemontese a tutta intiera l' Italia senza pericolose assemblee costituenti. LA COMPLICITÀ DEMOCRATICA Destra e Sinistra collaborarono al medesimo fine. Nonostante la presentazione di qualche progetto di legge per il decentramento regionale, presto ritirato, la Destra _forgiava la nuova amministrazione sul modell.o napoleonico. Quando la Sinistra si gonfiò iperbolicamente, sino a diventare maggioranza, buttò a mare ogni tenue ed incerta aspirazione alle autonomie locali per riconfermare l' indirizzo politico accentratore, e con prevalenza del potere èsecutivo, che era stato della Destra. In fondo la Sinistra, di cui era così cospicua parte la borghesia curiale e la media borghesia terriera del Mezzogiorno, riconosceva nel sistema sabaudo il sistema della monarchia giuseppina e murattiàna, rivoluzionaria e spregiudicata, che aveva dato ai galantuomini il potere politico. Avevano essi tentato di identificare quest' ultima con la borbonica, ma il 21 e BibliotecaGino Bianco
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