DEMOCRAZIAMODERNA 71 Dopo aver gareggiato con l'ordine rivale in aiuti morali e cospicui aiuti finanziari al fascismo, perchè fosse resa possibile la marcia su Roma, Palazzo Giustiniani si vide condannato all'ostracismo per il prevalere, nelle supreme cariche del governo e del partito, degli iscritti a Piazza del Gesù. Distrutte le forze del proletariato, il monopolio politico borghese conduceva alla rissa fratricida. La sconfitta e la disgrazia della vecchia autorevole massoneria, ebbe nel sud e ne.Inord differenti ripercussioni fra i suoi adepti. Nell'Italia Settentrionale produsse il raffreddamento degli entusiasmi, la diserzione di tutti gli iscritti al partito fascista, il prudente riserbo degli anziani. Nel Mezzogiorno, dove la pressione delle organizzazioni fasciste non esisteva e s'era verificato il solito processo trasfor- . mista di persone, non di masse, la riforma Gentile che feriva interessi di caste universitarie, la caduta di Padovani, la recisa ostilità di Labriola, crearono quei primi fermenti di rivolta che ebbero agio di manifestarsi con le elezioni politi- ·che. Ecco ii sorgere delle opposizioni costituzionali. Torrigiani che dà il controvapore alla macchina, per farsi perdonare i magnifici risultati della corsa al litto- r rio, ordina nel Nord di sostenere le liste unitaria e repubblicana (e la democratica, là dove qualche sparuto gruppo bonomiano faceva la- sua affermazione), la democratica e l'unitaria nel Sud. Fuga generale nel Nord, specialmente in Emilia, dove la pressione squadrista era fortissima, e tutte le cosé che si dicevano in loggia erano presto risapute dal segretario politico del fascio, e si temevano, rappresaglie. Molti f buoni fratelli, anche pezzi grossi, furono presi da un terribile, invincibile sonno. . Entusiasmo e baldanza, specialmente fra i giovani, nel Sud (Campania, Ca- · labria) in cui il dissidentismo napoletano aveva creato lo scompiglio fra i pochi giovani disposti a randellare, e il fascismo era una inverniciatura governativa che lasciava spazio a molta indulgenza anche per gli oppositori. Resteranno celebri i miracoli dell'urna in Calabria e i prodigi dei successivi computi, quando a distanza di pochi giorni si vide calare nella tomba e poi d' un tratto risorgere il popolare Anile. Ma non bisogna negare che l'irresistibile dialettica di Labriola, il fascino della ciondolante e aristocratica figura di Bracco, suscitarono l'impeto generoso di molti giovani persuasi di combattere per la libertà. Sorse cosi l'Unione meridionale, e anima del movimento fu Emilio Scaglione, pronto sempre ad un duello, a rischiare la vita in un tumulto di piazza, infaticabile Cyrano di Bergerac con tutte le romantiche caratteristiche un po' fuori moda dell'esuberante giornalista napoletano, così diverso dal compassato e tecnico redattore delle gazzette settentrionali . .l\'1aleggendo con attenzione sui giornali i nomi degli aderenti ali' Unione Meridionale, io vedevo comparire, oltre nuove figure di giovani cresciuti nel frattempo ·o maturati alla vita politica, anche gran parte delle figure della mia vecchia Unione Radical~ Napoletana. Una pattuglia di costoro era emigrata all'associazione combattenti, qualche squadra al Fascismo : ma il grosso restava intatto e ·compariva in buon ordine in quel rispettabile elenco. Avvocati, professori di università, molti liberi docenti, tutte persone degnissime, da anni sostenitrici degli Immortali Principi. Era ancora una volta schierata la vecchia democrazia personalista e indefinibile, giolittiana e nittiana; e, purtroppo, costituiva l'opposizione. Opposizione cittadina, di gente semiculta, intonata alla critica del Mondo, mentre i contadini s'imbrancavano nella milizia o continuavano a dormire il loro sonno borbonico. BibliotecaGino Bianco
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