La Critica politica - anno V - n. 2 - febbraio 1925

CRITICA REPUBBLICANA • Dal contingentismo.... rivoluzionario al gradualismo istituzionale La Storia, che si suole paragonare a quelle pitture impressionistiche che· ·debbono vedersi a distanza, si è stavolta affrettata a dare ragione al nostro obbiettivo e sereno giudizio della situazione italiana. Non diciamo che questa situazione sia, di già, conchiusa in un sistemato e archiviabile periodo storico : è un atto che si è svolto di un dramma, uno di . quegli atti importanti su cui si attarda il giudizio del pubblico e che danno al giudizio stesso un orientamento che può essere decisivo. Noi avevamo, in sostanza, sostenuto questo: che era errore lo irrigidirsi fanaticamente nella posa aventinista, il farne uno stile, una pratica esclusivista di vita, lo attendere tutto dall'aventinismo, fin'anco - come facevano alcuni illusi in un primo momento, di poi divenuti saggi e gradualisti - la rivoluzione o, comunque, la realizzazione repubblicana. Gli aventinisti, specie nella prima ora (avanti, cioè, che si fossero meccanicamente assuefatti ad un metodo o che in questo insistessero per caparbietà polemica o per la difficoltà di liberarsene), ci davano l' impressione di operai intenti ad un lento e paziente martellamento per distaccare un masso o per ruinare una fabbrica ormai ingombrante e antiestetica. Ammiravamo la tenacia dei manovali, compresi della loro funzione demolitrice, ma rimanevamo con l' idea che essi finissero col demolire nulla o con lo sfaldare e scalcinare troppo poco. V'era, in realtà, nell'aventinismo della prima maniera (poi che è bene avvertire che l'odierno aventinismo, nella sua ~pretesa fase ricostruttiva o positiveggiante, finisce con l'essere confusionario al modo del vecchio radicalismo bloccardo), in quanto· in esso si agitavano alcuni partiti così detti sovversivi, questo lato curioso : la legalità assunta come cauta arma di rivoluzione; una specie di rivoluzione o di pre-rivoluzione addomesticata, paziente, ostinata, ma inconcludente. Cos} l'aventinismo, che poteva essere un punto tattico di un più complesso e vario metodo stra- . tegico, ha finito, ad un certo momento, col diventare una tattica fron - tale in cui, senza adeguato profitto, s' è esaurito ogni sforzo rivoluzionario. Coloro che, piuttosto che contemperare e integrare l'aventinismo con altre forme di tattica, di preparazione tecnica e spirituale e con assaggi di più diretto rapporto col popolo, dicevano, tanto per tranquillarci : saremo aventinisti sino ad un dato giorno e poi torneremo rivoBiblioteca Gino Bianco

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