62 · LA CRITICA POLITICA frontiere, riconoscendo così che ·anch'essa deve uscire, in teina di rapporti internazionali, dallo stato di minorità in cui è tuttora tenuta, e che, anzi, la sua azione serve ad aggiungere nuovi fili alla auspicata solidarietà da paese e paese. \ * * * Il frantumamento ·dei partiti e dei gruppi democratici è causa ed effetto insieme del disparire dall'orbita della democrazia di. grandi correnti ideali ; ma, in ogni caso, la ripresa di tali correnti, se esse debbono uscire dallo stato generico di orientamenti dell'opinione per diventare volontà politica, esige la formazione di grandi organismi che le interpretino. Noi siamo oggi a questo punto di trapasso, e tale esigenza è, infatti, nell'aria. L'obiettivo finale è, e dovrebbe essere, quello di venire alla costituzione di un unico grande partito democratic·o di sinistra, ma, mentre esso matura e anzi affinchè maturi più celermente, si impone, intanto, di andare a una formazione unitaria .intermedia fra gli aggruppamenti, che già oggi esistono. Una Alleanza Radicale di sinistra può, fin d'ora, essere messa in moto (1), tra i due principali partiti, che oggi esprimono la democrazia radicale che non può essere che sociale, e cioè il. democratico sociale e il demo_cratico radicale indipendente, non vi è, dal punto di vista programmatico puro, nessuna divergenza sensibile. Entrambi' si muovono - e come altrimenti ? - sul terreno nazionale ; ,entrambi hanno per idea limite, l'idea del lavoro ; entrambi affermano che la potenziazione storica del paese consiste nella potenziazione delle sue classi dedite al lavoro, produttive ed utili. Qualche maggiore, e anche sensibile differenza può riscontrarsi n_egli andamenti tattici e pratici dei due partiti: nel senso che la democrazia sociale, ·fiorente sopratutto nel Mezzogiorno, avverte meno l'assillo degli strati operai e più quello dei classici problemi ideali della democrazia detta borghese; e che, invece, la democrazia radicale, rifiorita sotto la pressione fascista sopratutto nel Nord, è sensibilissima a quelle volontà della classe operaia, che, in ripristinata libertà, sono destinate ad essere volontà politiche di grandissimo peso. Ma, come si vede, tali differenze di atteggiamenti derivano piuttosto dalla diversità degli ambienti in cui i due partiti operano che non da un divario iniziale delle loro inspira- (1) Da questo punto il discorso del nostro collaboratore che aveva filato così bene e che costituisce, senza dubbio, un contributo a quella chiari- !i cazione che è uno degli scopi che ci proponiamo, incomincia a divenire, per noi, poco chiaro. F ovel vede delle possibilità di concretez3a democratica in una intesa fra due partiti di democrazia sulla essenza e consistenza dei quali abbiamo forti e fondatissimi dubbi. Facciamo perciò subito tutte le -nostre riserve, lasciando intera al nostro collaboratore la responsabilità ,.della sua tesi! - (N. della D.). BibliotecaGino Bianco ..
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