ALLEANZA DEMOCRATICA 59 presente soltanto il modelJo del giacobinismo, ma di un giacobinismo, sbiadito e smidollato che è il parente prossimo del paternalismo, in cui le masse popolari non hanno fatto mai la parte, delle attrici, ma delle e beneficiarie e, spesso, delle turlupinate. Ma, a parte questi risultati delusorii, che, del resto, sono quasi congeniti in ogni regime paternalistico di cui sono anzi il segreto motore, è lo statalismo stesso che è, di per sè, l'antidemocrazia. Nei casi estremi, che si chiamano fascismo, intervenzionismo statale in guerra, bolscevismo ecc. ecc., la cosa è evidente ; ma, in realtà, ogni movimento politico, borghese, operaio, agrario, piccolo borghese ecc., poco o molto si corrompe in questo ; e di tanto cessa di essere movimento, cioè azione, politico, di quanto, sia pur promovendole, si adagia sulle determinazioni automatiche dell'autorità statale. I nostri partiti di democrazia hanno bevuto fino alla feccia da questo calice addormentatore. La loro destinazione naturale (anche ammesso che essi non dovessero essere delle correnti classiste o delle nuove borghesie industriali, o della piccola borghesia o dei ceti operai più maturi, ma dovessero essere correnti interclassiste contemperatrici) sarebbe stata c:uesta : eccitare, per le vie della libertà, la formazione politica di questi varii aggruppamenti socialL . Viceversa è accaduto l'opposto. Alle nuove classi borghesi, che s,orge- · vano nella città, essi non seppero additare quella funzione di alta pedagogia storica, che si converte poi in solido benefizio nazionale, consistente nell'allevarsi e nell'addestrarsi alle gare economiche internazionali; furon~ anzi pervicacemente protezionisti ; ossia accettarono lo statu quo~ fecero un atto di contrita sfiducia nel franco sviluppo delle libere forze inventive, capitalistiche e organizzatrici del paese ; e, dopo averle organizzate intorno allo Stato, diventarono essi per i primi le vittime del potere predominante, che avevano così conferito loro. E la stessa tattica, sostanzialmente abdicataria, hanno seguito verso il mondo operaio .. La libertà di organizzazione, in tutte le sue estrinsecazioni, non fu mai oppugnata; non fu però mai neanche, come poi popolari e fascisti mostrarono che, sia pure in .forma spuria, si poteva fare, direttamente praticate; e l'azione della democrazia ha consistito, semplicemente, nel prendere atto de~ fatto della organizzazione, e nel trasferirne gli effetti, consolidando e congelandone insieme l'animo liberalmente operoso, nel meccanismo della legislazione e delle pubbliche amministrazioni. Vano sarebbe poi parlare d'una attiva politica democratica della piccola borghesia. Nessuna azione su vasta scala a favore delle forze produttive piccolo-borghesi, sia industriali che agrarie : ciò avrebbe implicato la rinuncia ad ogni politica di favo're verso le oligarchie terriere e finanziarie privilegiate, ossia l'abbandono di quei molteplici protezionismi a prò dei ricchi, in cui invece la democrazia si era acquetata. Nè diversamente di ogni azione verso _i ceti consumatori : perchè, anche qui, la sconfessi one del protezionismo sarebbe stata la pregiudiziale insormontabile. Onde tutta la poBiblioteca Gino Bianco
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