• Il fascismo nella sua mentalità Il fascismo tira le cuoia in un contorcersi spasmodico di violenze e collassi. Prima che il fenomeno sia svanito del tutto a me pare che sarebbe interessante ed utile tentare una specie di indagine etico-sociale circa le sue concezioni, i suoi metodi, la sua cosidetta < élite >. * * * Esso è animato dal giacobinismo più ottuso. Non crede che alle costrizioni ed alle forze brute : il poliziotto, la prigione, il manganello, la rivoltella o la bomba, il decreto-legge, il danaro. Il mezzo è preso per il fine. Come i fumatori d'oppio, i fascisti prendono le loro chiacchiere e le loro fantasie per azioni e pensiero. Essi mettono le parole al servizio degli istinti, della pigrizia e dei capricci, cercando di mascherare uno spaventoso ritorno verso la barbarie. Da ciò la garrulità, colla quale cercano di stordire e di stordirsi e che li rende sempre più inadatti a tenere conto delle realtà sociali. Dinamismo è la parola di cui fanno più uso ed abuso ed è perciò ch'essi credono d'esser fattori di p_rogressÒ. Il progresso è il cambiamento, ed ogni cambiamento è progresso : ecco una delle loro concezioni fondamentali. Essa è puerile, ma permette di seguire tutti i capricci e di commettere tutti gli arbitrii. Per quella specie di autofagia sociale, che è la mania critica, il mondo si mostra loro com' una polvere di fatti, un caos d' idee senza direzione, senza unità, senza ordine. Ed è così che le loro coscienze e le loro intelligenze trovano facilmente delle scuse e delle ragioni ad ogni aberrazione. Non c'è nulla che possa ricondurli, non c'è nulla che possa contenerli. Il disordine mentale e morale della cosi detta élite fasci sta è al suo colmo. Ciascuno si fa una concezione su tutte le cose, qualunque sia la ~ua incompetenza, e secondo i suoi interessi immediati e più stretti, i suoi pregiudiz!i, i suoi umori, a meno che non lasci libero sfogo all' ubbriacatura di un' immaginazione, che non contiene nulla, nemmeno l'umiltà. Così la demenza si afferma ed il cuore non disciplina più il cervello. E tutto viene da loro negato, perchè niente è da loro compreso. Ma bisogna pur vivere. Certo, ognuno vuol vivere. Ed essi vivono spesso al di fuori delle condizioni stesse della vita. Non si vive veramente che Biblioteca Gino Bianco D
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==