• 496 LA CRITICA POLITICA razione, di cui Fiume doveva essere l'anello essenziale? Fiume agonizza alle porte della muraglia che la separa dalla Jugoslavia. La liquidazione frettolosa è stata completa, ed ormai irreparabile. L'episodio di Corfù è un pezzo staccato della politica estera realistica, talvolta grettamente mercantile del governo fascista. Parve allora a Mussolini che ag) di suo personale impulso e senza il controllo di consiglieri esperti, altra volta utilmente accettato, di potere cogliere una bella occasione per fare della politica forte, imperiosa, avventurosa. Ma il bilancio morale ed economico di quell'episodio si è presentato con un deficit assai notevole. Ciò che ci spettava non ci era negato ; ciò che ottenemmo non fu quello che avevamo chiesto. Fu uno scacco allora. Da .un gesto di audacia l'Italia ne uscl con una mortificazione. . Ma l'episodio di Corfù trascurabile in sè espresse i riposti pensieri di Mussolini nei riguardi della Società delle Nazioni. L'audacia di volere assumere verso l'alto consesso internazionale un atteggiamento di altera autonomia fu evidente, e si venne durante la discussione a sostenere da parte del Governo italiano la tesi .della gerarchia delle nazioni che vulnerava alle radici il principio di diritto internazionale in virtù del quale l'assemblea di Ginevra è stata fondata. Da allora l'atteggiamento del1' Italia verso la Società delle Nazioni si è mantenuto riservato e diffidente, mentre· l'Italia a sua volta è rimasta diffidata. Con .i successivi atteggiamenti dell' on. Salandra si è cercato di ristabilire una maggiore cordi.alità di rapporti e nel convegno romano della Società il nostro rappresentante ha ripreso la concezione solidaristica della politica internazionale, ed ha voluto ricondurre lo spirito del Governo fascista alle aspirazioni di una s.olidarietà fra le nazioni per una augurale ascensione dell'umanità verso una pace stabile ed una civiltà superiore. Le parole umanità, solidarietà, civiltà, pace erano cadute in disuso nel linguaggio del governo fascista. Ora tornano onorate nelle occasioni solenni. Siano le benvenute. La verità è che in Ispagna tramonta la stella di De Rivera e· in Germ~nia si è spenta del tutto quella di Ludendorff e di Hitler; la navigazione mediterranea della accesa fantasia nazionalfascista non è dunque più possibile. E allora si rimettono sugli altari' gli idoli infranti della Società delle Nazioni. Fra un'audacia e un pentimento la politica estera 1nussoliniana naufraga nella liquidazione generale del fascismo. Bisogna ringraziare i numi tutelari di Palazzo Chigi se l'eredità intestata della politica estera, pur dovendola i successori accettare con beneficio d'inventario, non si presenterà del tutto disastrosa. ALFREDO DE DONNO Procurate abbonati alla CRITICA per il nuovo anno. Fatela penetrare nei Circoli di lettura, nelle Biblioteche. ' -- BibliotecaGino.Bianco
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