La Critica Politica - anno IV - n. 12 - dicembre 1924

NOTE E COMMENTI 531 embrionale e definitiva, tutta la serie dei deli,tti Amendola, Misuri, Forni, Minzoni, e cost via, fino a quello Matteotti ; eleva, infine, gravissime a.ccuse contro il senatore De Boi:io circa l'occultamento di quest'ultimo delitto, anzi circa la sua conoscenza preventiva di esso. È un atto di coraggio, quello del Donati, di cui gl' Italiani gli debbono essere grati. La cosidetta < questione ~orale > di cui si è fatto tanto parola dalle opposizioni aveva ancora bisogno di chi la formulasse in ,termini concreti precisi. Sappiamo ora - o meglio sanno gl' italiani - in che cosa consiste. Dice un indirizzo che alcuni scrittori e uomini politici hann~ inviato al direttore del Popolo: < Uscire dai si dice e dalle illusioni era un dovere ed una necessità di battaglia, per coloro, almeno, che come noi non si rassegnerebbero mai a veder miseramente sboccare la dura resistenza di questi due anni in soluzioni di compromesso, capaci forse di salvare interessi parlamentari, ma non l'onore del popolo italiano >. < Dando alle accuse, che erano ora1nai nella coscienza di tutti, l'appoggio di documenti e di testimonianze concrete, hai dimostrato che le opposizioni son decise a condurre la lotta a fondo, sino al totale trionfo della giustizia. Precisando il contenuto della questione- morale, hai portato il problema che turba la coscienza del paese sul suo vero terreno quello del codice penale >. Ma è a questo punto che dall'altra parte si strilla: < è dunque il processo al regime che si vuole? >. E rispondono: < il fascismo non si processa, noi non lo permetteremo mai >. E infatti hanno subito iniziato sui _loro giornali una campagna per una nuoft larga amministia che - bontà loro I - non dovrebbe qtJesta volta Biblioteca Gino Bianco fare distinzione di fini nazionali e antinazionali. L'amministia agli assassini di Matteot'ti? agli assassini di don Minzoni? Pensarlo solo dovrebbe ripugnare ad ogni coscienza civile. A proposito di amministia un giornale conservatore e già molto amico del. ... regime, osserva: < Di amnistia e in genere -0i argomenti normalizzatori e pacificatori si potrà parlare in certi limiti dal Ministero che succederà a quello dell'on. Mussolini. Ma non è il Governo fascista che può amnistiare i propri seguaci: il Paese non lo consentirebbe. Appunto: il Paese I E dire che tutti sino a ieri se ne erano dimenticati. La legge contro la Stampa. C' è proprio da credere che il Governo fascista si sia messo di proposito a fare l'impossibile per raggiungere il massimo della impopolarità e per crearsi sempre nuovi nemici in tutti i campi. Bisogna comunque riconoscere che gli manca del tutto una qualità in cui consiste l'arte del governare : il senso della opportunità. Appena si:accorge di aver commesso un errore, per ripararvi passa subito ad un errore più grosso. Cosl è avvenuto per i noti provvedimenti sulla stampa. Il governo s'era illuso, col noto decreto, di mettere a posto i giornali di opposizione. L'opposizione ? Os-- servava Mussolini: < Quattro fogli di carta stampata che non commuovono proprio nessuno. Toglieteli di mezzo e dell'opposizione non resta pii\ nulla >. < L'opposizione è - diceva ad un altro giornalista che lo intervistava per un giornale americano, dando un soffio sul palmo della mano - così: niente t >. Coi provvedimenti escogitati il governo riteneva che l'effetto sarebbe stato immediato: ba- ,

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