La Critica Politica - anno IV - n. 12 - dicembre 1924

• IL CONCETTO ETICO DELLA NAZIONE IN RENAN E IN MAZZINI 521 Le discussioni sulle razze sono senza fine, perchè nel dedalo delle origini storiche, delle migrazioni e delle lingue scomparse o sovrapposte; si smarrisce il senso della realtà. Le dispute a base etnica servirono infatti ugualmente ai popoli, che se ne valsero per documentare le loro ribellioni ad un esoso dominio; quanto agli avvocati, storici e fi-. lol.ogi degli oppressori ; e argutamente il Renan domandava : < Sono certi i tedeschi, i quali hanno innalzato tanto alto il principio dell'etnografia, che non verranno gli slavi ad analizzare a loro volta i nomi dei villaggi della Sassonia e della Lusazia per cercare le tracce dei wilsi e degli obotriti e chiedere ragione dei massacri e delle vendite in massa, che gli Ottoni fecero dei loro avi?... Quanto conviene a tutti un po' d'oblio 1 >. Nemmeno la lingua, come si è detto, è un elemento sufficente e sicuro di stabilità, sebbene la lingua sia un grande elemento di unione tra gli uomini. Gli Sfati Uniti e la Gran Bretagna, l'America Spagnola e la Spagna, parlano una stessa lingua, senza per questo formare una sola Nazione. Nella Svizzera, come fu già osservato, la unione nazionale è formata dal consenso di diverse parti che parlano tre lingue diverse. Lo stesso Mazzini scriveva nel 1860, a proposito de1la spinosa questione dell'annessione della Savoia alla Francia, che la lingua < non è se non uno dei caratteri che contrassegnano l'esistenza di una nazionalità: è nullo dove contrastano le affinità, le tradizioni, i costumi, lo sviluppo storico, le condizioni geografiche >. Qual'è dunque l'elemento costitutivo e non discutibile delle nazionalità? Lo scrittore francese dianzi citato lo poneva nella volontà, per cui concludeva che la Nazione è un'anima, un principio spirituale. La razza, ' il linguaggio, l'affinità religiosa, gli interessi economici, l'ambiente geografico, le necessità militari non bastano a creare da soli questo principio spirituale. < Due cose, che in ultima analisi ne costituiscono una sola, creano quest'anima: l'una è nel passato, l'altra nel presente; quella è il comune patrimonio di un lungo legato di ricordi ; questa il consentimento presente, il desiderio della convivenza, la volontà di trasmettere integra l'eredità consegnataci. Un passato di eroismi, di uomini illustri, di gloria, è un capitale sociale che accredita le idee nazionali >. La Nazione è dunque un fatto di solidarietà, costituito dalla coscienza dei sacrifici compiuti e di quelli che si è disposti a subire. In questa concezione del Renan è palese l'orientamento meramente retrospettivo; il filosofo ha davanti alla mente il fatto delle Nazioni, che ebbero una loro storia. Più vasta e più prof onda, la visione del nostro · Mazzini presag} l'avvento e le aspirazioni di nuove nazionalità in formazione, che non ebbero (o troppo effimere) memorie storiche intorno a cui conglobarsi. E non v'è bisogno di ricordare le pagine eloquenti a tutti note in cui il grande agitatore, precedendo di cinquant' anni il Renan, dava la ' Bibliotec Gino B.ianco

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