La Critica Politica - anno IV - n. 12 - dicembre 1924

LE DUE CONCEZIONI DELLA LIBERTÀ 519 . -stenza è inseparabile da tutto il processo spirituale che 1' ha formata. Senza una libertà inferiore, che sia come la palestra dove si educano le forze del carattere, nes- :suna personalità veramente libera potrà mai venire alla luce. E se un grande dispendio di energie è inevitabile in questi esperimenti, esso non è una vana dispersione, perchè tutto ciò che si consuma, si rinnova e si moltiplica alla sua fonte. Tuttavia, questa soluzione, semplice e piana nella sua linea generale, si fa più difficile e complicata nella ricca specificazione dei casi che la realtà storica -offre continuamente. C'è una libertà, come arbitrio, come licenza, che, anche giovando a promuovere l'attività dell' uomo, nuoce a quella degli altri; ammetterla, significherebbe annientare la convivenza civile, e con essa la radice stessa della -libertà umana. Ecco dunque un primo limite liberale alla libertà, che consiste nel garentire la coesistenza dell'arbitrio dell' uno con l'arbitrio dell'altro. Insieme con la libertà, nasce la legge, l'eguaglianza dei diritti. Ma c'è di più: l'arbitrio dell' individuo può non essere lesivo di un diritto altrui, ma può nuocere alla formazione dei nuovi esseri che nascono alla vita spirituale e libera ; e anche qui l' interesse pubblico impone un altro e più grave lifi1.ite.P. e. chi pretende impiegare in un lavoro sproporzionatamente gravoso un fanciullo, soffoca una personalità nascente : perciò è giusto e liberale il divieto che la società gli op.- pone. E vi sono perfino dei casi in cui l'arbitrio dell' individuo non nuoce ad altri che a sè, sopprimendo la possibilità di una libertà più alta e degna, e che l' intervento sociale s'impone egualmente : così p. e. nell'obbligo dell' istruzione ·elementare, nella li1nitazione dell'acquisto di bevande nocive ecc. La soluzione degl' infiniti casi che l'esperienza quotidiana presenta non può avvenire per via. deduttiva da un concetto generale della libertà. Qui, ciò che più conta è lo spirito liberale, che è capace di sorpassare le apparenze, spesso ingannatrici, della libertà formale e di mirare al contenuto più sostanziale e verace di essa. GUIDO DE RUGGIERO DEMOCRATICI QUANTO.... I FASCISJI I I giornali dell'opposizione costituzionale hanno annunciato "il trionfo del metodo de11iocratico al Congresso della Con/ ederazione del Lavoro ,,. Trionfo del nietodo democratico? Ma nemmeno per sogno I La democrazia con le deliberazioni che sono state prese in quel Congresso, e per le ragioni che abbiamo già illustrato in questa rivista, non ci ha proprio nulla a che vedere. Anzi il Congresso ha offerto la dimostrazione che quei signori confederalisti, laburisti, riformisti o come altro si chiamano, se ne strainfischiano e dei sacri principt, della libertà, del diritto costituente, del suffragio universale e della rappresentanza proporzionale appena si tratti di applicare queste bellissime cose nei proprt riguardi, perfettamente come i fascisti i quali, del resto, hanno imparato alla loro scuola. I fascisti hanno almeno la sincerità di dirlo e di sostenerlo. Questi no I protestano il loro ossequio al.... " metodo deniocratico n· - Ebbene, noi diciamo che così non si prepara la rinascita del movintento operaio : si preparano solo nriovi contrasti, nuove divisioni, nuove difficoltà. Bisogna finirla colle dittature di ogni specie I Il Congresso della Con/edera- -- zione ì una truffa, organizzata dai vecchi dirigenti del movi1nento operaio a loro esclusivo profitto, per conservare i vecchi posti ..e cioè la posizione di predominio che avevano nella vecchia organizzazione. E una truffa perchè /atta sulla base di organizzazioni che non esistono più e nelf assenza /orzata del proletariato. 1 Biblioteca ·Gino ·Bianco

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