516 LA CRITICA POLITICA · elementi e i momenti della sua vita spirituale. Cosi, l'esser libero coincide con l'essere sui iuris, cioè indipendente dagli altri nel senso che ogni dipendenza naturale e coattiva è negata, e subentra al suo posto quella che la coscienza dei doveri verso di sè e verso gli altri po11:espontaneamente. Questo concetto si svolge in una opposizione puntuale con l'altro che lo precede. La libertà negativa consisteva nel negare ogni autorità ed ogni legge la nuova e positiva libertà consiste nel trasferire nell' intimità del proprio spirito la fonte dell'autorità e della legge. Essere legge a se medesimo, ossia, essere autonomo; obbedire a un'autorità che la coscienza riconosce perchè scaturisce dalla sua legge, significa essere vera1nente libero. Il merito immortale di Kant sta nell'aver mostrato che l'obbedienza alla legge morale è libertà. La libertà coincide pertanto con la realtà stessa dello spirito : non è una facoltà, urra maniera d'essere che gli sia in qualche modo avventizia e che possa essergli sottratta senza che la sua sostanziale struttura ne venga modificata e diminuita. Essa è l'energia spirituale che presiede a tutte le attività dell' uomo, che le alimenta e le regola. Agire e agire liberamente si identificano : senza libertà non si dà azione, ma passione, meccanismo, abitudine. Di qui si spiega che l'abilità di ogni arte, il vigore creativo di ogni scienza, l' iniziativa e il successo di ogni intrapresa, il progresso in ogni ramo dell'operosità umana, abbiano la loro radice nella libertà, appunto perchè questa non esprime altro che la spontaneità creatrice dello spirito e insieme la legge che ne regola lo sviluppo. Come tale, essa non si con chiude. nella sfera limitata della vita individuale, isolandola atomisticamente. Questa sarebbe la conseguenza di una libertà meramente negativa, tendente ad escludere ogni ingerenza altrui e a legittimare l'arbitrio. Ma, nella concezione più elevata di cui parliamo, l'individuo è più che n1ero ·individuo, perchè la coscienza gli rappresenta una legge, un'autorità, in cui sono già espressi gli elementi universali della sua natura, e da cui scaturisce 1 'esigenza di un'organizzazione della vita umana che trascende il mero egoismo. L'uomo che agisce secondo il dovere non è più solo nel mondo : c'è di fronte a lui un altro, nel quale il suo io originario si sdoppia; e questo primo rapporto è la radice di tutti gli altri rapporti umani. È stato il grande merito di Hegel di aver tratto dalla identificazione kantiana della libertà con lo spirito l' idea di uno sviluppo organico della libertà, che coincide coll'organizzazione della società umana nelle sue forme via via più elevate e spirituali. E l'esperienza storica del secolo XIX ha confermato la veduta di Hegel, mostrando che la libertà ha la forza di un legame, capace di tenere uniti gli uo·mini in associazioni tanto più durevoli e feconde quanto più spontanee nella loro genesi e autonome nella determinazione dei propri fini. L'annullamento di ogni vincolo esterno che, secondo i pavidi c0nservatori della prima metà dell '800, doveva dar luogo a una rovinosa anarchia, si è rivelato invece il mezzo più opportuno per effettuare, senza scosse troppo violente, una redistribuzione organica delle forze sociali e per facilitarne l'espansione. Le ·generazioni storiche dell'età post-rivoluzionaria, educata ancora al sensismo e al naturalismo delle scuole illuministiche, non erano in grado di riconoscere che i legami ideali servono assai meglio che non quelli fatti di materia, a tenere insieme gli uomini, e che il consenso è la vera forza della società moderna. Così la libertà non soltanto ha creato una ricca varietà di associazioni particolari, con cui è andata gradualmente sostituendo le organizzazioni storiche BibliotecaGino Bianco
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