.. .. LA SITUAZIONE POLITICA IN INGHILTERRA 513 due difficoltà gravi : quella della attuale ostilità dei Dominions alla ratifica di esso nella sua forma attuale e quella derivante dalla circostanza che fino a che l'America non sia nella Lega_ e sia nella possibilità quindi di rivendicare i suoi diritti storici di nazione neutra sui mari, è concepibile che l' Inghilterra non possa intraprendere il blocco navale di porti di uno Stato aggressore, secondo un verdetto della Lega, senza rischio di guerra con gli Stati Uniti. Fino a che la Lega non includa la Germania e l'America e fino a che siavi il rischio che il suo meccanismo vada contro il suo spirito ed implichi la coazione di Stati tecnica1nente nel torto ma in ispirito nel diritto - ad es. rispetto allo statu, quo di molte frontiere nel sud-est europeo - è dubbio se l'opinione pubblica inglese, anche la più radicale, consentirebbe al Governo di usare la flotta inglese per far valere verdetti della Lega ad essa repugnanti o implicanti rischi di guerra con l'America. Ma è da temersi che l'attuale Governo britannico non obbietti alla forma attuale del Protocollo per migliorarlo, ma per seppellirlo, di fatto, se non di no1ne. Circa l'azione britannica in Egitto è fuor di dubbio che essa è tecnicamente legale ed ha il carattere di una azione meramente interna, a norma della dichiarazione d'indipendenza del 1922, che procla1nava la continuazione dello statu quo ante circa i quattro punti riservati : della protezione degli stranieri, della difesa della libertà di navigazione nel Canale di Suez, dei diritti dei funzionari esteri nell'a1nministrazione egiziana e del regime del Sudan, fino a che essi non fossero stati risoluti di co1nune accordo tra Gran Brettagna ed Egitto ; nonchè a norma della concomitante circolare alle Potenze estere proclamante per l'Egitto una specie di Dottrina di Monroe e deprecante corne atto ostile ogni eventuale intervento di terzi nei rapporti tra Inghilterra ed Egitto. Ed è del pari fuori dubbio che il Governo egiziano ha violato o cercato violare questi punti; ha respinto varie forme di assai liberale compro1nesso proposte dall' Inghilterra ed ha istigato e tollerato una propaganda che, pur senza l'assassinio di Sir Lee Stack, stava per provocare un intervento e che con esso lo rese inevitabile. Ma liberali e laburisti sono concordi nel criticare la Nota al Governo egiziano come eccessivamente umiliante e nel pensare che sarebbe certo meglio chiedere alla Lega un mandato pel Sudan e pel Canale di Suez. Vale a dire essi pensano che certo l'azione inglese in Egitto non ha nulla in comune con quella italo-greca in cui l'Italia mirò a una restrizione o negazione della competenza della Lega ; ma che l' Inghilterra dovrebbe prender l'iniziativa di dar l'esempio non d'una mefa correttezza tecnica, 1na d'una conformità in ispirito, esprin1entesi in una espansione delle attività della Lega stessa. Una soluzione internazionale della questione anglo-egiziana per mezzo del regiine del mandato, che incorporasse il compro1nesso tra il principio dell' indipendenza dell'Egitto in questioni specificamente egiziane e gli interessi vitali dell' Impero Biblioteca Gino Bianco·
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