La Critica Politica - anno IV - n. 12 - dicembre 1924

508 LA CHITICA POLITICA ============================================== -_-_-_-_-_-_ Nei primi mesi della sua azione di governo Ramsay Macdonald s'attenne al primo corno del dilemma e cercò p~r così dire di uccidere il liberalismo col far compiere la funzione di questo al partito laburista; e specie in politica estera è innegabile che non fu senza successo. Ma a mano a mano che passavano i mesi l'ala estrema, nella massa, nel gruppo parlamentare e nel Gabinetto cominciava a scalpitare, a strepitar contro i voti e i freni del liberalismo e a chiedere che si governasse come partito non di minoranza e che si lasciasse agli altri la responsabilità delle eventuali elezioni. Ed anche l'ala non estrema e lo stesso Primo Ministro venivano sempre più a persuadersi che questo fosse il modo migliore per uccidere il liberalismo sia nel Parlamento che nel paese, e per obbligare i liberali a passare quali ai conservatori, quali ai laburisti, sì che questi inevitabilmente avessero ad andare al potere còme partito di maggioranza quando il paese fosse di nuovo, presto o tardi, stanco dei conservatori. L'occasione .della crisi, che in queste circostanze era inevitabile, venne data dal caso Campbell e dal trattato anglo-russo e precisamente dalla parte di questo concernente la garanzia che il Governo inglese avrebbe dovuto dare ad un prestito per la Russia da emettersi sul mercato di Londra. Senza entrare in molti dettagli già apparsi su tutti i giornali, il fatto si è che il governo laburista venne sconfitto in Parlamento da liberali e conservatori riuniti, perchè non riuscì a distruggere l'impressione che nel µesistere dall'autorizzare l'azione giudiziaria contro l'autore di un articolo su di un giornale comunista incitante soldati e marinai all'ammu .. tinamento - nel desistere cioè da una azione già autorizzata - e nel decidere di accordare a tal prestito una garanzia, che lo stesso Primo Ministro aveva già denunziata come una cosa da mattoidi, il Governo aveva obbedito non a considerazioni legali o al proprio discernimento ma a pressioni dell'ala estrema. Lo stesso New Leader, organo di questa, riconobbe che il Governo sembrò incapace di franchezza e reo di suppressio veri. Impressione questa che venne approfondita dalla pubblicazione, quattro giorni prima delle elezioni, da parte del Foreign Office, di una lettera di Zinovieff, Presidente della terza Internazionale di Mosca ai Comunisti inglesi, contenente incitamenti e consigli sul come organizzare la rivoluzione nell'esercito e nella marina. Si tratta di una lettera che Macdonald evidentemente ritenne autentica, come attesta il fatto che le sue correzioni alla minuta della lettera di risposta e di protesta al Governo russo stesa dai funzionari del Foreign Office erano tutte intese a rafforzar le tinte : e di una lettera che, ricevuta da lui il 1O ottobre, egli tenne nascosta a' suoi colleghi e non gli impedì il sostenere il prestito russo e la buona fede e volontà del governo russo pure il 24 ottobre, nel mentre il Foreign Office, informato che la lettera era in mano alla stampa e stava per esser pubblicata il giorno dopo dal Daily Mail, si decideva a pubblicarla assieme con la Nota di risposta e di Biblio eca Gino Bianco ' ,,--

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