POSITIVISMO E AVENTINISMO REPUBBLICANI : L'ESPERIMENTODI UN METODO 503 del sovversivismo, ma riassesterebbe le cose della Monarchia e rimetterebbe questa in carreggiata, risospingendo in soffitta l'illusione repubblicana. Il partito, in vero, avendo posto il suo fulcro d'attività in quella cosa eomplessa che è la coalizione delle opposizioni - la quale, per la sua costituzione stessa, non è destinata a camminare spedita - si aggira, volente o nolente, intorno ad un punto particolare di essa : punto che può essere individuato e identificato, per usare un neologismo in luogo di troppe parole, nell' amendolismo. Con ciò non intendo dire che il partito stia, senz'altro, costituzionalizzandosi, ossia dimenticando la sua ragione di vita. È da distinguere, piuttosto, due tipi, due temperamenti di repubblicani in questa tattica contingentista: quelli che si illudono da siffatto esperimento tattico trarre vantaggi per la realizzazione, anche sollecita, repubblicana1 che sperano, cioè, proprio lungo il cammino di questa tattica, sia per avverarsi qualche evento favorevole alla soluzione repubblicana: e quelli che, invece, si preoccupano solo di superare il fascismo - più che cautamente non dicano -, guidati da un criterio polemico contingentista, o da principi umanitaristi, o dalla sete di libertà almeno elementari, o da limitati punti programmatici : processo Matteotti1 abolizione della Milizia, ecc. Non sarebbe giusto, quindi, giudicare che l'odierno indirizzo del partito sia DEL TUTTO radicaleggiante (indirizzo che oggi non ha al suo attivo che il grido facchinettiano) pel fatto solo che il partito stesso collabora con le opposizioni ; è più esatto dire - ripeto - ch'esso è la combinazione di due mentalità, una delle quali, pur nel suo contingentismo, intransigente (contigentista e intransigente insie- . me: eclettica o contradittoria ?) e l'altra transigente o radicaleggiante che dir si voglìa. Dato questo odierno orientamento del partito, on1ogeneo solo in apparenza e variamente positivo come metodo, si comprende subito che a tale esperimento ai congiungano difficoltà e pericoli, di cui molti repubblicani, pur o.ssequienti alla disciplina anche formale, vivamente si preoccupano. Preoccupazione, questa, che non è tanto diffidenza preconcetta quanto il naturale interessamento che i repubblicani usano sempre portare ai fatti e contegni che interessino la dirittura morale e politica del proprio partito. L'indirizzo repubblicano, approvato dall'ultimo Comitato Centrale del partito repubblicano, non è che l'accentuazione del precedente, o meglio dell' indirizzo che in precedenza era riuscito a prevalere e funzionare a traverso, tuttavia, critiche e controlli. Dopo i deliberati del Comitato ultimo, preordinato al fine di dare una maggiore spedi~ezza a questo indirizzo, ossia più lata fiducia agli uomini che di esso sono gli artefic~, la tattica contingentista e aventiniana può - insomma - ritenersi molto rinfrancata. Lo che - come dicevo -- induce nell'animo di molti repubblicani_ (non intransigenti nel vecchio senso di astratti o avulsi dalla Biblioteca Gino Bianco
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