La Critica Politica - anno IV - n. 12 - dicembre 1924

498 LA CRITICA POLITICA cogli altri e per gli altri. Quanti Io sanno fra loro, quanti lo vogliono ? Se è pennesso di predicare tutte le follie, rudemente la vita ci farà sentire che bisogna guardarsi dall'applicarle. La ragione non regolata tutto analizza, tutto dissolve, essa non suscita che la peggiore delle illusioni : il desiderio irrefrenabile ed incontentabile della gioia e del piacere. * * * L'egotismo è alla base di tutta la loro azione, di qualsiasi loro concezione. Ora l'egotisn10 inclina verso il subiettivismo senza base, senza contrappeso. La follia, morale od intellettuale, si potrebbe definire un egotismo assoluto. Ed ogni egotismo, partendo da un principio assolutista, va verso l'assoluto. L'egotismo è una propensione viziosa diretta a rovinare l' insieme per soddisfare le parti. Ed è perciò che l'anarchia è nei loro cuori, nei loro spiriti, nelle loro istituzioni. Un genio in un'orda di cannibali · non rappresenta che un bruto di più, un saggio in un 1nanicomio non è che un demente di più, una santa in un lupanare non è che una prostituta di più. Ragion per cui tutti gli inviti di collaborazione, rivolti dal fascismo agli uomini di buona volontà ed agli onesti, non possono necessariamente se non cadere nel vuoto. Ciò che c'è di. orribile nel1a loro spaventevole anarchia è che, partecipandovi, per qualsiasi ragione, volente o nolente, cosciente1nente, o incoscientemente, si contribuisce ad accrescerla .. E le migliori intenzioni rimangono sterili. • Nella loro mentalità am111alata, come negli isterici, le reazioni sono incoerenti, i riflessi disordinati, le impressioni nulle od esagerate. Fatti sociali considerevoli passano per loro inosservati, incidenti d'una portata insignificante prendono proporzioni grandiose. Ed ecco perchè il governo fascista non può essere altro che una tirannia di capricci incoerenti, tormentosa ed ~nsopportabile. L'anarchia intellettuale della cosidetta élite fascista non può riescire se non ad intensificare i disordini ed i mali che affliggono il paese. Col governo fascista non più organizzazione, non funzioni nettamente deter1ninate, non più g~rarchia, non più direzione, non più unità, non più continuità di direzione. Gli esempi sono superflui: tali e tanti sono. Basta qualcuno, tanto per darne un piccolo saggiò. Balbo d9 semplice tenente diviene comandante della Milizia Nazionale, equiparato ad un comandante d'Armata dell'esercito regolare. Chiarini- da umilissimo funzionario diviene il deux ex machina delle Ferro vie dello Stato. In loro manca quasi del tutto- il senso sociale, ed è proprio per questa mancanza che il regime fascista non può che provocare l'anarchia morale. Ora l'anarchia 111orale tende sempre naturalmente a generalizzarsi, ne consegue quindi che il regime fascista bisogna combatterlo tutto od accettarlo tutto. Non ci sono mezze misure, non si son mezzi termini, non c'è nessuna possib_ilità di accomodamento. C'è più madorBibliotecaGino Sia.neo

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