La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

446 LA CRITICA POLITICA Vi è oggi una tendenza diffus_a a non accennare menomamente alla eterogeneità delle forze dell'oppòsizione, e ciò per non facilitare il giuoco del governo che vedrebbe come un suo trionfo lo sgretolarsi del blocco delle sinistre. E forse, avuto riguardo a certe necessità di tattica contini gente ed allo antifascismo molto discutibile di alcune forze di opposizione, è bene non seminare dubbi nelle sue file. È noto che molti degli attuali oppositori collaborarono fino a ieri al formarsi della attuale situazione, ed avrebbero continuato a collaborare se il fascismo, con la sua naturale brutalità, non li avesse messi alla porta come servi importuni. Vi sono due maniere di essere antifasc~sti : antifascisti per principi'o, per -assoluta incompatibilità morale e mentale, per ragioni di stile, come direbbe Rivoluzione liberale, e antifascisti d'occasione, di dettaglio. Molti degli antifascisti del blocco delle sinistre appartengono a questa ultima categoria, furono al governo con Mussolini, approvarono una infinità di provvedimenti inconstituzionali (formazione della milizia, decreto sulla sta1npa) e non sarebbero alieni dal ritornarci qualora per uno dei tanti mutamenti della sua tattica corruttrice l' on. Mussolini si orientasse verso un più largo ri1npasto. I demosociali, per esempio, nòn domandavano altro al duce che di entrare nel listone come rappresentanti di un partito riconosciuto : per il resto avrebbero firmato a quattro mani tutto quanto il Gran Consiglio avesse loro proposto, prendendosi per a1nor di patria - dicol)o loro - più di un calcio ne gli stinchi. Per tener unita cotesta gente ci va effettivamente molta prudenza. Ma nessuno vorrebbe attentare menoma1nente alla compagine del cartello delle ,sinistre in quanto esso ha di contenuto negativo - opposizione al governo Mussolini ed al Fascismo. - Però, in quanto esso ha di positivo - effetti politici di una tale opposizione - deve essere \ permesso ai diversi partiti di ten_er d'occhio i propri particolari interessi, e di discutere apertamente senza che da unà parte l'Aventino si allarmi e dall'altra il governo gridi al suo prossimo trionfo. Il presente · momento politico è, secondo me, singolarmente propizio alla idea repubblicana. Al fascismo noi dobbiamo questo grandissimo. risultato : esso scoprì le carte della politica monarchica tradizionale, ed aprì gli occhi a molti italiani sulla efficacia degli istituti che regolano le nostre libertà politiche e civili. Questo genera una importante modificazione nella linea del- . la lotta politica. Non ostante l'apparente disordine dei partiti che non hanno più fisionomia e si spezzano in tronconi vari; non ostante la confusione delle idee e delle coscienze che in Italia sono inclinate naturalmente al com- ~ promesso ed alla rabberciatura, la lotta va assumendo sempre più i caratteri precisi di una lotta per le libertà politiche fondamentali. Si imBibliotecaGino Bianco

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