484 LA CRITICA POLITICA Giolitti all'opposizione. L'avvenimento di maggiore significato in questa ripresa parlamentare è stato - fino al momento in cui scriviamo - nelle dichiarazioni di Giolitti prima del voto col quale si chiuse, nella seduta del 15 nov., )a discussione accademica, in sede di maggioranza, sulla politica estera del governo. Le riproduciamo perchè hanno un valo re documentario e perchè hanno iatto negli ambienti parlamentari di Montecitorio e dell'Aventino una grande impressione. Ha detto l'on. Giolitti: < Non avrei avuto difficoltà a votare a favore della politica estera, ma poichè il Presidente del Consiglio ha dichiarato come era logico trattandosi di discutere il bilancio del suo dicastero che il voto dovesse concernere tutta la politica del governo, è del pari necessario che io chiarisca le ragioni per· le quali sono tratto a dare il voto che darò. ~Avrei dato un voto favorevole alla politica estera: non cosl potrei fare per la politica interna, tenendo presente che la politica interna ha del resto influenza anche sulla politica estera. < Dopo le elezioni generali e dopo la chiusura della Camera, le condizioni della politic·a interna sono mutate in maniera che non può essere trascurata. < Con decreto reale sono state soppresse di fatto e di diritto le libertà della stampa, mentre lo Statuto le garantiva ampiamente. MUSSOLINI- Di fatto no. GIOLITTI(riprendendo) - Ella potrà rispondere dopo. Si dirà, ed il Presidente del Consiglio lo ha affermato or ora, che quel decreto è applicato -con discrezione. Ma non si può .amBiblioteca Gino Bianco ,,. . mettere che ciò sia a discrezione dei Prefetti. < L'Italia ebbe momenti più difficili dell'attuale. Basti ricordare Novara, Villaf ranca, Aspromonte, Men tana, Custoza, Lissa ed il Regicidio. Nessuno dei governi che hanno retta I' Italia, pensò di sopprimere la libertà di stampa, e fu una vera gloria per il nostro Paese, che ha contribuito' ad aumentare anche all'estero Ja sua f arr1a di Paese civile e li~ero. Il popolo italiano, che sopportò la più terribile delle guerre, dopo la Vittoria non può essere giudicato meno degno della libertà di quello che lo era · da settant'anni. Profondo turbamento ha prodotto nel partito liberale il proposito manifestato dal Presidente del Consiglio dei Ministri di modificare lo Statuto. Così si pongono in discussione le basi fondamentali dello Stato, e se si desse seguito al proposito vagamente accennato di diminuire il potere del Parlamento l'effetto sarebbe di addossare alla Corona quelle responsabilità che ora spettano solo al Parlamento. < Dopo le elezioni generali, il Paese sperava in un periodo di pace interna assoluta; ma purtroppo ciò non è avvenuto. Violenze che d'accordo tutti deploriamo, ma violenze gravi sono avvenute ed hanno colpito anche la parte più nobile del popolo italiano. È continuata la illegalità di mantenere una grande quantità di comuni senza una legittima amministrazione; e questo è avvenuto in comuni che erano magnificamente amministrati e che sono fra i più importanti; e cito la città di Torino. < On. Presidente, ella ha un po' la consuetudine di attaccare i suoi predecessori, ed il suo esempio è imitato da molti suoi amici. Dichiaro che di questo non mi dolgo; ad ogni modo, il giudizio definitivo sarà dato
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