La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

NOTE R COMMENTI 483 latori e i revolveratori continuano ad avere libertà di circolazione e di azione e i mandati di cattura rimangono ineseguiti se dire_tti contro fascisti>, perchè infine < la giustizia si svolge in condizioni difficili e tormentose di fronte ad un Governo il cui capo non avverte per sè la incompatibilità morale che gli vieta di conservare un posto intorno al quale, per sventura sua e dell'Italia, deve svolgersi l'indagine del magistrato>. Due discorsi c·he non s'incontrano. L'on. Mussolini ha voluto prendersi giuoco delle opposizioni, del paese e della maggioranza. È ora__mainel suo .. metodo, del resto, dire bianco dove gli altri dicono nero, e tanto più bianco quanto più gli altri dicono di veder nero. E gli potrebbe andar bene se .... la realtà non fosse, ogni giorno, sotto gli occhi di tutti. Cos} invece .... Cosa può avveniro , invece cos}? fra Montecitorio e l'Aventino. Il fatto della riapertura della Camera ha fatto intravvedere a molti la possibilità di uno sfaldamento della maggioranza. E n'è nata la speranza in una situazione di centro, coi deputati combattenti, mutilati e costituzionali. Il primo voto politico alla Camera, nel quale dopo le nette dichiarazioni di Giolitti in opposizione al governo i deputati che votarono contro furono 6 e 26 gli astenuti, ha dimostrato subito quanto sia vano sperare che la soluzione della attuale crisi possa trovarsi in Parlamento. Diremo a tale riguardo che le opposizioni hanno avuto ed hanno, a nostro parere, il torto di guardare piuttosto al Parlamento che al Paese e di vivere troppo la vita dei corridoi di Montecitorio. Esse non hanno capito che la salute è da cercarsi nel popolo e non in alto o in basso loco ·iblioteca Gino Bianco per un intervento che non avverrà mai altrimenti che sotto la pressione della necessità - e che non basta riunirsi per ripetere di volta in volta, in un ordine del giorno, il solito atto d'accusa. Occorre non lasciar campo nel paese all'avvilimento degli animi per l' inazione in attesa di un miracolo che non si sa per virtù di chi e di che debba avvenire. I deputati - da che sono stati eletti e hanno accettato il mandato - hanno il dovere di fare nel paese quel che in questa Camera non possono fare. A Montecitorio non ci stiano I E quando vi vanno non si ~ trattengano tanto volentieri nei corridoi con quei deputati di maggioranza con i quali, dal giorno in cui !uscirono dall'aula, ogni rapporto doveva cessare. Non siano intransigenti nelle manifestazioni esteriori e transigenti dietro le quinte. La linea che hanno scelto non consente politica di corridoio. È questione di stile sopratutto,- e poi d' incompatibilità morale. O altrimenti la opposizione diventerà una buffissin1a cosa. E un'altra osservazione dobbiam8 fare. La richiesta di un appello al paese compiuto < da una am1ninistrazione la quale sia superiore ed estranea agli interessi di ogni parte politica > - come nella dichiarazione delle opposizioni - ci sembra inopportuna e pericolosa. Quale può essere questa Amministrazione superiore ed estranea agli interessi di ogni parte politica? Ci si riferisce all'esercito? E allora diciamo che un governo militare, anche provvisorio, non solo costituirebbe un nuovo abbassamento del livello politico del paese riducendoci alle condizioni stesse della Spagna attuale, ma, mescolando l'esercito alla politica, costituirebbe un precedente dannoso all'esercito e alla nazione.

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