La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

.. 482 LA CRITICA POLITICA provenienti da diverse parti. Uomini dai nomi gloriosi di Garibaldi e di Battisti furono colpiti e fatti segno alle ingiurie e a volgari offese. Altri incidenti si succedevano durante il corteo. Narra Ponzio di S. Sebastiano, medaglia d'oro e fascista fino a ieri: < I compagni nostri dell'Associazione, che si trovavano nella folla, hanno avuto strappate le decorazioni. Si è cominciato a sparare sulla massa. Dei mutilati sono stati gettati a terra. Dei combattenti sono stati inseguiti nel quartiere dei Prati con rivoltelle e bombe a 1nano. Per il Corso, sino a piazza Venezia, i fascisti gridavano: < Abbasso, a n1orte Ponzio e Viola 1 >. In piazza Venezia l'on. Viola ed io siamo stati circondati, insultati e minacciati. Volevano che ci vergognassimo della nostra medaglia d'oro. Ci hanno gridato in faccia: < Fate schifo! >. Le madri dei caduti, in ginocchio, dinanzi agli assalitori si misero ad implorare ed a piangere >. Conclusione: le rappresentanze dei Mutilati e dei Combattenti dovettero ritirarsi dal corteo e l'omaggio al Milite Ignoto non ebbe più luogo. Questo nel quinto anniversario della , Vittoria. A incidenti avvenuti inutilmente la stampa fascista e appositi comunicati ufficiosi tentarono diminuirne la portata o attribuirne la responsabilità ai gruppi dell' < Italia Libera>. Una volta tanto la verità non è riusc_ita a capovolgersi, anche per una ragione : che gli offesi non ne hanno offerto il pretesto, nemmeno con una giustificata reazione immediata. E di ciò che è stato nulla potrà mai cancellare il ricordo. Di fronte ai fatti avvenuti - e opportunamente denunciati e raccolti - le Associazioni dei Combattenti e dei Mutilati hanno elevato una dignitosa protesta. Il partito fascista ha risposto _Biblioteca Gino Bianco espellendo dal suo seno le medaglie d'oro Viola e Ponzio di S. Sebastiano. Preludio parlamentare. Ed eccoci alla riapertura della Camera. Le manifestazioni più notevoli di questa ripresa si sono avute fuori dell'aula di Montecitorio: con un discorso di Mussolini ai deputati del Listone nell'aula dell'oratorio borrominiano (già sede della Corte d' Assise) e con una nuova dic_hiarazione delle Opposizioni al paese. Mussolini ha offerto alla sua maggioranza un quadro roseo della situazione interna: siamo nella normalità. L'Italia - secondo lui - non sarebbe stata mai cos\ tranquilla e soddisfatta come ora. I soli fascisti avrebbero qualche ragione di non sentirsi soddisfatti per l'eccessivo rigore con cui la legge viene applicata nei loro riguardi : ciò nonostante < restano fedeli al Partito e al governo poichè comprendono che sono soprattutto essi che, più degli altri, devono prestare ossequio alle legge>. Le opposizioni dal canto loro hanno affermato che < perdura, aggravata, la situazione che esse formalmente denunciarono il 27 giugno> e che questa situazione è sotto tutti gli aspetti intollerabile, per la libertà di stampa < aggiogata all'arbitrio dei prefetti >, per la libertà di riunione < soppressa in esclusivo danno delle opposizioni>, per la libertà delle amministrazioni e degli enti locali < manomessa da commissari docili agli uomini e alle gerarchie del partito>, per la < oppressione d'intere masse di lavoratori e la persecuzione ~ei singoli che perdurano implacabili >, per < i bandi e gli esili > che « ancora disonorano l'Italia al cospetto del mondo civile> e per i diritti personali che- < sono quotidianamente negati od offesi>, perchè < i randel- . -

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