La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

# 480 LA CRITICA POLITICA subordina tale fedeltà alla fedeltà di Mussolini per il re e del re per Mussolini. Se domani il re volesse, per qualsiasi ragione, privarsi dell'opera di Mussolini come primo ministro e, dare alla Milizia disposizioni contrarie alle intenzioni e ai desideri di Mussolini, le eseguirebbe questa? Marcierebbe anche contro il suo capo attuale ? Basta porre solo le domande - la risposta chiunque può ottenerla, chiara e recisa, dal primo milite che passa, ufficiale o gregario - per stabilire che questo giuramento è tutto sui generis. C'è piuttosto da domandarsi come esso possa aver soddisfatto le esigenze della Dinastia. Ma qui si pone una questione che molti, µer il momento, hanno interesse a non affrontare. Il secondo anniversario. Col giuramento della Milizia s'è esaurito il numero più importante e spettacoloso dei festeggiamenti nel secondo anniversario della " marcia su Roma n· Scarso entusiasmo e scar• so pubblico dovunque. I fascisti hanno dovuto questa volta fare le cose in famiglia. Le Associazioni nazionali dei con1battenti e dei mutilati avevano preventivamente _dichiarato che non· intendevano parteciparvi, e per quanto dal Direttorio del partito si fosse subito corso ai ripari avvertendo che non c'era nessuna intenzione di invitarli e si siano chiamate a raccolta tutte le forze del fascismo, quelle volontarie e quelle .... involontarie, le feste· si sono ridotte a proporzioni assai modeste. È forse per rompere nei suoi il senso di freddo dovuto ali' isolamento troppo evidente - specie nei con. fronti della festosa e rumorosa celebrazione dell'anno scorso - che Mussolini ha pronunciato a Roma, il 1 ° novembre, un baldanzoso discorso -· al termine di una celebrazione della " marcia " fatta dal cieco di guerra Giorgio Tognoni al quale sembra sia stata assegnata la parte di sostituirsi a Del Croix come simbolo di sacrificio patriottico. I giornali l' hanno cosl riferito : gli applausi fanno parte del testo : "Non molte parole dopo l'orazione meravigliosa che voi avete applaudito .. Ma io voglio qui ripetere ciò che ho detto in piazza del Duomo a Milano dall'alto di una possente e meravigliosa macchina da guerra: < La battaglia è vinta su tutta la linea n· (Applausi scroscianti). Proprio ieri, l'altro settore del fron- . te internazionale antifascista è crollato. (Applausi frenetici). Fra poco, quando si saranno accorti che è inutile e che alla fine è stupido mordere il macigno, io credo che sulle pendici dell'Aventino una mattina sarà issato un cencio bianco e sentiremo dire come gli austriaci: " Bono fascista n· (Ilarità, applausi scroscianti). Noi aspettiamo tranquillamente, con assoluta certezza, questo giorno. Viva il fascismo ,,. Discorso da generale di armata in guerra. È il comandante della Milizia che qui parla l Vittoria su tutta la linea e su tutti i fronti: non si attende ché la resa a discrezione del nemico. Quasi par di sognare tanto questo discorso è straordinario nella forma e nel genere delle espressioni-- Ma è nello stile fascista. Piuttosto c'è da rilevare che nessuno si è accorto che ci sia stata una battaglia, nè che il fascismo abbia conseguito da cinque mesi a questa parte, neppure in senso figurato, un successo qualsiasi. Come poi e perchè mai il risultato delle elezioni inglesi debba considerarsi come un successo del fascismo è del tutto incomprensibile. Baldwin - il capo dei conservatori inglesi - non s'era certo sognato di essere il rappresentante di Mussolini in Inghilterra: egli è conservatore in Inghilterra di quelle libertà _appunto ' -- Biblioteca Gino Bianco

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