• NOTE E COMMENTI È passato un altro mese. Cioè situazione stazionaria, che si prolunga e che si ripete e che non offre nulla di sostanzialmente mutato, come nei bollettini Cadorna nel primo fa ti coso ed esasperante periodo della nostra guerra. La cronaca registra episodi indubbiamente importanti, significativi anche, ma che non accrescono le nostre cognizioni sulla realtà, nulla aggiungono à quello che già sapevamo, nè lasciano prevedere novità molto prossime. Il giuramento della Milizia. · La Milizia ha giurato, in occasione dell'anniversario della < marcia su Roma>. Col giuramento - per il quale venne adottata la stessa formula degli altri corpi armati dello Stato - la Milizia, nel pensiero di certi liberali, sarebbe_entrata. definitivamente nella costituzione, cessando così anche di essere Milizia di parte: il giuramento al re dovrebbe significare, infatti, obbedienza al re e al re soltanto. Invece la Milizia ha giurato al re, ma premettendo di volere obbedire solo a Mussolini. Pochi minuti dopo il giuramento, nella piazza del Duomo di Milano, Mussolini pronunciava dall'alto della torretta di un'autoblindata, un discorso c·he non manca davvero di chiarezza. Rivolto ai militi : voi dovete - egli ricordava - "rinnovare a un tempo la vostra devozione alla causa della rivoluzione fascista per la · quale siamo pronti · a vivere, siamo pronti a combattere e pronti a morire! ,, E i militi a rispondere: " ai Biblioteca Gino Bianco tuoi ordini,,. E aggiungeva: " Che cosa possono davanti al nostro travolgente entusiasmo, davanti alla nostra magnifica fede indomita, che cosa possono ancora i piccoli e mediocri politicanti (risa ironiche, registra il Popolo d'Italia); che vanno fantasticando di un passato che noi. abbiamo ben sepolto e che non potrà risorgere mai più"? Chiudeva infine con queste parole: " Ciò màlgrado, io lo proclamo in questa piazza, dinanzi a voi che siete depositari del mio fuoco, del nostro fuoco sacro, dinanzi a voi, ripeto, che non si torna indietro ,,. A Ro1na, nello stesso giorno e nella stessa ora, in un ricevimento offerto a tutti gli ufficiali delle camicie nere convenute per il giuramento, il comandante generale della milizia, Italo Balbo, pronunciava on discorso che, rivolto al Ministro degli Interni ivi ' presente, così concludeva:" Eccellenza, che cosa ci prepara l'avvenire ? Io non lo so; si sappia però che qualunque sorpresa ci prepari, la Milizia, ancora una volta, non chiede che di obbedire umilmente agli ordini del Governo e del suo Duce che è anche il Capo delle Camicie Nere. In questa obbedienza sta il nostro orgoglio e la nostra fede ". E la costituzionalizzazione è servita. La Milizia conserva cioè immutati i suoi fini e il suo carattere, non perde 1e sue caratteristiche di reclu: tàmento, non viene meno alla obbedienza che deve a Mussolini e alla sua politica: giura fedeltà al re, ma
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