BATTUTE POLEMICHE Democrazia -Confederale I confederali fingono di non capire. Bisogna dire che fingano perchè è impossibile che non abbiano capito. Il trafiletto che essi dedicano in Battaglie Sindacali a quanto il nostro direttore scrisse sul carattere antidemocratico dello Statuto che, nelle loro intenzioni, dovrebbe servire di base alla futura Confederazione del Lavoro è un capolavoro d'ingenuità. Dopotutto, essi dicono, in quelle disposizioni da voi così vivamente criticate non abbiamo fatto che copiare l'antico Statuto. Non è quindi una novità, è invece il sistema antico che si continua. Precisamente. Non abbiamo detto il contrario. Ed è appunto per ciò, perchè è il vecchio sistema peggiorato, che abbiamo manifestato e ripetiamo il no- -stro aperto dissenso. Intanto ci pare indispensabile ricordare agli scrittori confederali che la democrazia non consiste nel rispetto alla volontà formale di una maggioranza fit- . tizia, ma nella possibilità data a tutte le volontà di esprimersi e di farsi valere esattamente per quel che valgono. È democratico tutto ciò che tende ad allar- , gare tale possibilità. E antidemocratico tutto ciò che tende a restringerla. Nel fatto specifico diremo che i confederali hanno incominciato col partire da una preoccupazione antidemocratica : quella di fissare essi, da soli e in quanto confederali, le basi e la struttura della organizzazione sindacale destinata a sorgere dallo sfacelo delle corporazioni fasciste. Ci sembra che dovendosi far casa nuova si dovrebbe anzitutto tener conto dei desideri e delle intenzioni di coloro che - per diverse ragioni - non credettero di poter abitare nella vecchia casa. Troppe suddivisioni nel passato e troppi contrasti nell'organizzazione operaia! La unità sindacale del proletariato era la necessità da ogni parte riconosciuta e proclamata, ma contro la quale concordemente lavoravano tutti. Ora l'esperienza dovrebbe avere ammaestrato. E nessuno dovrebbe più coltivare pretese di monopolio. I confederali meno degli altri, almeno per una maggiore esperienza. Si tratta di iniziare una nuova vita per l'organizzazione del lavoro e nell' iniziarla deve esserci la cooperazione di tutti. A fissarne le forme e le regole la Confederazione non ha maggiori diritti dell'Unione sindacale, o del1'Unione del Lavoro, o della Confederazione bianca. Sono organizzazioni disorganizzate che oramai non esistono che sulla carta e nessuno potrebbè oggi arrogarsi il diritto - anche se ne conserva il titolo - di rappresentare il pensiero e la volontà degli operai che ne facevano parte prima della vittoria del fascismo, specie su questioni che riguardano l'avvenire. I confederali allo stesso modo degli altri. Essi potranno anche riunirsi a Congresso, ma allorchè voteranno e delibereranno, se delibereranno sullo Statuto della Confederazione che dovrà sorgere al posto della antica, voteranno e delibereranno arbitrariamente, in nome di organizzati che non ci son più e che non hanno nessuna possibilltà di pronunciarsi : la rappresentanza che si saranno attribuita sarà puramente fittizia. E veniamo al loro progetto di Statuto. Cosa vi troviamo di antidemocratico? È presto detto: tutto. Antidemocratico il principio centralista che lo ispira. Antidemocratica, e assurda nel tempo stesso, la pretesa di volere una sola Camera del Lavoro per ciascuna provincia, indipendentemente dalle condizioni economiche di ambiente e in offesa alla stessa realtà demografica. Non vediamo, " Biblioteca Gino Bianco I
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