474 LA CRITICA POLITICA case non dovevano rincarire; d'altra parte creavansi molteplici facilitazioni alla vita cittadina, affinchè si formassero centri industriali e la popolazione vi affluisse. Questa poi si voleva respinta nelle campagne, ma non già dai prezzi crescenti delle case e dei viveri e dalle tasse municipali occorrenti per sopperire alle cresciute spese pubbliche. ~ Le staffettine delle scarpe si sono sempre rotte senza che il volo si facesse. « I vari modi di afferrarle si sono chiamati politica protezionista, politica monetaria, politica bancaria, politica fon diaria, politica agricola, politica dei salari, politica dell' emigrazione., politica della previdenza, politica de~ trust, politica dell' urbanesitno, politica del lavoro, p.olitica della dissoccupazione, politica degli infortuni .... < e questo non1e è forse quello che più di ogni altro è adattato per abbracciarle tutte quante quéste politiche ». Il quadro che il Pantaleoni tracciava della scienza economica della ~ · generazione precedente la sua, non si potrebbe oggi ripetere per gli economisti che siano degni di questo nome, ma si adatta ancora meravigliosamente al modo di pensare della grandissima maggioranza degli uomini politici, dei giornalisti, dei pratici in genere, che dallo Stato aspettano la salvezza nelle forme e per le vie più contraddittorie. Contro quei pregiudizi che egli condannava perchè repugnanti alla sua logica di scienziato, noi non ci stanchiamo e non ci stancheremo di ·combattere sotto l' impulso del nostro ideale di una vita politica più sincera, più libera, più giusta. Perciò salutiamo nel grande scomparso un Maestro indimenticabile, agli insegnamenti del quale potremo ancora a lungo richiamarci nella buona battaglia. GINO LUZZATTO Di Maffeo Pantaleoni noi vogliamo ricordare anche quanto egli fece per la gioventù studiosa come professore alt' Università di Ronta ; le sue lezioni, che variavano di anno in anno e traevano lo spunto molto spesso dalle notizie della cronaca politica, facevano di lui un insuperabile suscitatore di idee e di discussioni, tanto erano originali e inattesi i riavvicinamenti di fatti e i criterii di interpretazione da lui enunciati. Appariva spesso paradossale, e la stia ironia aspra indispettiva anche; ma dopo la sua lezione i migliori si riunivano a discutere e a dibattere i problemi da lui posti. Pochi professori universitarii hanno contribuito potentemente come il Panta/eoni a demolire schenii ideologici, a rovesciare luoghi comuni, a dare l'uggia per i bagolamenti dei politicanti e dei demagoghi. Al di sopra e al di là di ogni dissenso politico, sentiamo principalmente per questo il dovere profondo di inchinarci reverenti alla sua memoria. LA REDAZIONE Biblioteca Gino Bianco
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