LA EJ'ICITÀ DELLO STATO 469 e la costrizione di essa, lo svalutamento della volontà universale e dello spirito, come poteva dichiararsi la volontà dello Stato volontà etica? Quand'anche, nel suo graduale svolgimento verso la coscienza universale, fosse giunta la coscienza dell'uomo a farsi coscienza dello Stato, come poteva poi essa adeguare la volontà divina, o sia la legge morale, la razionalità assoluta dell'Idea? L'eticità dello Stato ripiega dinanzi alla brutalità della 1nateria che le irride, ma non solo, si spezza l'Idea hegeliana davanti a questa insuperata barriera (1). Occorreva un nuovo concetto che inverasse quello dello Stato etico; noi lo abbiamo mostrato, esso è quello che bandl Mazzini: la Nazione. Rammentate l'ammonimento di Mazzini: la carta d'Europa dovrà essere rifatta. E s'è rifatta e si rifà veramente, perchè non è che realizzando lo Stato nazionale, che si può tradurre in atto nelle coscienze e affermare nella vita la nuova morale. Ecco il vero Stato etico: la Nazione. Ecco il vero potenziatore della coscienza, della volontà dell'uomo; ecco il vero mediatore di Dio, della legge Morale, dello Spirito : la Nazione. VII. Noi abbiamo disegnato con sommarie linee il processo della coscienza nell'uomo, che giunge, attraverso successive negazioni e affermazioni potenziatrici, nella famiglia e nello Stato (Nazione), ad affermarsi come coscienza morale, universale e libera. Questa - se la nostra mente non ci tradisce - è la interpretazione nel suo spirito della filosofia di Hegel, ma questo ne è anche già un integramento. Hegel non giunse a spiegare veramente l'Idea come processo, o sia come coscienza dell'Idea, se non in parte. Lo Spirito assoluto, o sia la Idea vera, resta fuori (nella lettera almeno del suo sistema) dalla coscienza, trascendente ali' uomo, e trascendente all' uomo sembra mantenersi lo sviluppo della Ragione nella Storia. Lo svolgimento della coscienza, come coscienza della Famiglia e coscienza della Nazione, o sia dello Stato, si deve compiere come coscienza dell'Umanità, per farsi coscienza universale (morale). Concepito lo Stato come Nazione, cade la contraddizione in cui s'impiglia la filosofia di Hegel; perchè dire Nazione è già dire società di nazioni, è già dire umanità; l'astratto isolamento dello Stato come individuo atomistico e non vero individuo (sociale), è superato. Lo Stato deve negarsi come individuo per affermarsi come membro dell'Umanità; noi sappiamo che voglia dire questo dopo che ~bbiamo insistito a ben fermarci in mente come esso non sia qualcosa di trascendente all'uomo, sl bene di essenzialmente immanente al suo spirito. La società delle Nazioni, o sia la società degli Stati, è veramente la ne- (1) Hegel vide la necessità del passaggio, ma non seppe compierlo, mettendo in forse tutto il suo sistema; o meglio, il sistema si compie ugualmente, ma più come una pretesa che come una dimostrata razionalità. Gli Stati che agiscono come singoli, < in relazione col contenuto so- -stanziale del loro lavoro, sono strumenti > (Encicl., § 551). Con che egli affermava di forza la unità senza dimostrarla, poichè essere strumenti significa non essere già più singoli, ma, diremo -colla parola di Mazzini, membri di un unico organismo. BibliotecaGino Bianco
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