La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

466 LA CRITICA POLITICA stazione più nitida e più morale della lotta politica. In questa schiera trovano il loro posto naturale i vecchi conservatori che disfrenarono, col suffragio universale, la demagogia, ben sapendo quanto potessero da essa attendere, come i fatti hanno ormai luminosamente dimostrato: sarebbe un nero peccato di ingratitudine storica se essi abbandonassero ora i demagoghi restauratori, sarebbe una nuova sorgente di confusione che incepperebbe ancora per anni l'educazione e la coscienza del popolo d' Italia. Negli ultimi anni tormentati la funzione liberale fu compiuta in Italia da gruppi e forze che non avevano nè nome nè apparenza di liberali; contro i dinamici delle ore remote e prossime, dell'estremismo rosso o tricolore, non i liberali tradizionali ma altri uomini ed altri gruppi si posero e lottarono, e ne furono vilipesi, insultati, stroncati, mentre si r0vesciava su loro violenta la contumelia dei conservatori, sedicenti liberali. che ben capivano quanto essi fossero pericolosi in confronto dei distruttori rivoluzionart: i cacciatori di riformisti di Reggio Emilia, i falliti dittatori della settimana rossa è naturale che si stringessero in onorata compagnia con gli avventurieri imperialisti contro un unico bersaglio : gli spiriti liberali. Rinascita liberale non può essere l'antifascismo postumo, dopo le multiple delusioni del listone ; ma è l'alone, sia pure romantico in parte, che circonda, in un diffondersi di passione quasi mistica, altri uomini ed altri gruppi. Mentre gli esponenti del liberalismo tradizionale partivano per l'America, o maturavano le loro decisioni, o si tappavano, per disciplina nazional~, bocca occhi ed orecchi, in altra parte cadevano i 1nartiri della libertà; se il solco della storia è talvolta o sempre sanguinoso, non il sangue dei ..vecchi liberali lo ha irrorato : essi hanno spigolato in quel solco, bifolchi o corvi, fra una frustata del padrone ed una torbida occhiata, fumida di imbelle prostituzione, al perduto timone dell'aratro ; rimasero sordi fino a ieri, astuti fino ad oggi, viscidi e stridenti ieri, oggi e domani, proni ai piedi di padroni vecchi, attuali e futuri ; ~on si può pretendere di costruire il domani con dichiarazioni di attesa, dì fiducia condizionata, con enunciazioni di abili possibilità. Rinascita liberale è e sarà la proposta di un'opera concreta che nel campo politico tronchi l'arbitrio e la corruzione, abolendo i ministeri dell'interno e dei lavori pubblici ed i prefetti, rafforzando con opportuni istituti la sovranità parlamentare, nel campo economico-sociale assicuri tutte le libertà contro ogni protezionismo doganale od interno e la libera concorrenza sindacale contro qualsiasi monopolio, nel campo del diritto, sottraendo completa1nente, nel reclutamento e nell'ordinamento l'ordine giudiziario al potere esecutivo, garantisca la vera, assoluta, illimitata indipendenza di una magistratura che disponga di organi di indagine e repressione alle proprie esclusive e dirette dipendenze, nel campo amministrativo consenta la più ampia autonomia agli enti locali: quanti i liberali che oggi rinascono e strepitano accetterebbero un siffatto programma, veramente liberale? Sia esso l'infallibile pietra di paragone . . ,..- iblioteca Gino Bianco

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