RINASCITA LIBERALE 461 di avversioni e simpatie, di bisogni superati e di esigenze improrogabili ; l'equilibrio dura un istante solo, e -subito la-modificazione, anche minima, di una delle forze componenti lo turba : quella modificazione suscita spostamenti nelle forze opposte o convergenti, e si forma cos) una nuova risultante, un nuovo equilibrio in cui prevarranno interessi nuovi a danno di quelli già consolidati, vecchie tradizioni cederanno di fronte a nuove aspirazioni, l'urgenza di nuove necessità farà dimenticare il merito di aver risolto i vecchi problemi. Non appena, in altre parole, una situazione storica accenna o comincia a cristallizzarsi, un' indomabile esigenza di vita la sconvolge e la supera, esprimendone un'altra, diversa e nuova. In conseguenza, liberalisrno, nel campo dell'attività pratica, è una precisa funzione del1a vita politica, che cercherò qui di delineare, funzione importantissima, decisiva, senza la quale la storia sarebbe addirit- .tura inconcepibile. Perchè storia è vita e non si può concepire una vita esclusivamente imperniata in una netta insolubile antitesi fra l'istinto di conservazione integrale, assoluto e la necessità di una distruzione completa, radicale. Vivere significa morire un po' continuamente, e sa meglio , vivere chi ~a morire in parte ad ogni momento: l'istinto di conservazione cieco genera oscura ed imbelle inerzia, l'ansia di distruzione cieca, di sfrenato superamento inaridisce le fonti stesse!della vita: conservare veramente vuol dire innovare continuamente : soltanto le nuove linfe portano il verde alla pianta; se le radici ne rifiutassero l'assorbimento, la morte sarebbe sicura; se le ammettessero senza l'opportuna trasformazione ed assimilazione, la morte. sarebbe ugualmente certa. Perchè la vita, come la storia, sia, è necessario risolvere l'antitesi fra conservazione e distruzione, occorre assimilare, adeguando continua1nente il vecchio col nuovo, lasciar cadere l' ieri, ramo secco che assorbe e disperde inutilmente preziose energie, e sostituirlo con l'oggi, gravido di destino e di avvenire. - Ora in mezzo alla moltitudine prona, rassegnata, inerte, i conservatori rimangono tenacemente ed indissolubilmente attaccati alla realtà immediata, aborrono irriducibilmente ogni novità, mantengono una pregiudiziale avversione contro qualsiasi nuova situazione storica che si profili all'orizzonte, condannano ogni nuovo verbo; d'altra, parte i distruttori, pattuglie scapigliate di arditi pionieri, gettano le faci della loro iconoclastia, risoluta ed intransigente, nell'edificio della realtà attuale, la vogliono interamente sovvertita, sono per principio devoti soltanto a ciò che si presenta nuovo, idea o fatto, parola o azione. I liberali comprendono che l'origine dell'oggi, cioè dell'unica realtà viva e vivace, sta nel porre di fronte e in contatto l' ieri e il domani, e sono quindi alieni dal1' una e dall'altra condanna; non si scandalizzano per nessun verbo nuovo, non oppongono paure e fobie pregiudiziali alle nuove situazioni eh.e si vanno delineando, accettano qualsiasi nuova esperienza, anzi la invocano, incoraggiando sempre la formazione di situazioni successive Biblioteca Gino Bianco
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