La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

PER IL TRATTATO DI COMMERCIOITALO-TEDESCO 459 com'è stato stampato dai giornali. Ma il tenore delle dichiarazioni del Governo sarà meglio farlo noto riportando una lettera dell'on. de Viti de Marco al Presidente della F. I. S. A. : Ricevo qui la Sua del 18 corrente; e, mentre Le esprimo i miei ringraziamenti per l'invito assai lusinghiero fattomi, debbo declinare l'onore. Trattasi, se ho ben capito, di una nuova Commissione di studio mentre siamo alla imminente vigilia dei negoziati. Il problema è ormai entrato nella fase conclusiva, in cui il lato politico - dico di politica interna, ma anche, e forse soprattutto, di politica estera, - soverchia di gran lunga quello tecnico. D'altra parte il Presidente del Consiglio si è già mostrato edotto del conflitto d'interessi esistente fra le industrie protette, che ostacolano l'incremento della ricchezza nazionale, e l'agricoltura che è impedita di dare il massimo rendimento dal protezionismo doganale e dalla pressione tributaria ; ma desidera di avere mano libera, e di assumersi tutta la responsabilità del comprot;nesso che saprà trovare tra i due contrastanti interessi. Penso, perciò, che gli agricoltori, mancando oggi di organizzazione e di forza politica propria, non possono attendersi salute e aiuto che dall'intervento di forze esterne, e debbono perciò aspettare, rassegnati o fiduciosi, l'opera moderatrice del Governo. Va da sè che accetto l'ordine del giorno della F. I. S. A.; ma chiedo venia se ritengo di non poter prestare utilmente la modesta opera mia. Abbiamo capito perfettamente, signor Mussolini. ARCANGELODI STASO ADESIONE AL REGIONALISMO . 26. - Noi dichiariamo il nostro culto per la bellezza e per la varietà regionale d'Italia. 27. - E noi conzbatteremo perchè i Comuni siano I liberati dallo spirito di fazione che li deforma ed inquina, così che la decadenza comunale par diventata la ragion prima della decadenza dello Stato. 28. - Vorremo anzi che i Comuni aiventino parti essenziali di vero governo, sciolte quanto è possibile, vive e consapevoli, come più vicine al vero essere del popolo e della terra e delle opere, organi agili e pronti di un corpo vario e multanime come è l'Italia, che nel suo ![rave accentramento statale costoso, avvilente, asfissiante, esposto, aperto a tutte le speculazioni politiche, finanziarie, industriali a suo danno, è incapace a raccof!liere ed a coordinare tutta la ricchezza e la virtù che l'opera e l'anima delle varie regioni offrono alla Nazione. 31. - Ed infine vogliamo snellire la vita italica, liberarla da tutte le pastoie burocratiche basate sulla diffidenza e da tutte le lentezze, procedurali che derivano da mancanza di visione riassuntiva in tutto e per tutto e per la quale il contribuente stesso non può pagare le tasse senza perdere anche un tempo prezioso. (da le < Regole della Lega It_alica >). SEM BENELLI BibliotecaGino Bianco

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