La Critica Politica - anno IV - n. 11 - 25 novembre 1924

PER IL TRATTATO DI COMMERCIO ITALO-TEDESCO 457 Tali prodotti invece non potre~bero sopportare un dazio maggiore di quello segnato nello specchio che segue, ove, accanto a ogni voce, vi sono, in ordine d'importanza, tra parentesi, i nomi dei paesi, la cui concorrenza sarebbe per noi temibile se la Germania facesse ai loro prodotti miglior condizioni che ai prodotti italiani : Mele, pere imballate Mk. 5 per 100 kg. (Svizzera, Austria, Boemia, America, Olanda). Pesche (prima della guerra esenti) Mk. 5 per 100 kg. (Francia, Olanda, Belgio). Prugne-Albicocche Mk. 2 per 100 kg. Aranci e e mandarini Mk. 2-3 per 100 kg. (Spagna). Noci Mk. 2-4 per 100 kg. (Francia, Rumenia). Nocciole Mk. 2-4 per 100 kg. • Mandorle Mk. 12-20 per 100 kg. (Francia). Fichi secchi Mk. 8 per 100 kg. (Spagna, Grecia> Turchia). Uva Mk. 4-5 per 100 kg. (Francia, Spagna, Portogallo). Ciliege Mk. 2 per 100 kg. Castagne- Mk. 3-4 per 100 kg. Aggiunge il sig. Reuzetty che i prodotti agrari di consumo popolare, come patate, limoni, cetrioli, cipolle, pomodoro, cavolfiore, fagiolini verdi, mele e pere senza imballaggio, quasi tutti esportati dal Mezzogiorno d' Italia, non possono sopportare alcun dazio per il basso prezzo a cui devono essere venduti. Ora, il Governo italiano vorrà o potrà costringere alcune delle nostre industrie protette, quelle chimiche e metallurgiche in specie, a subire il sacrificio che deriverebbe loro dalla concorrenza dei manufatti tedeschi? Nell'interesse di tutti lo dovrebbe. A parte il vantaggio dei consumatori - e già una prima volta degli agricoltori che sono i principali tra essi - dei consumatori, dicevo, che potrebbero acquistare a prezzi più miti molti manufatti, sebbene non nazionali; è certo che il minor vantaggio . delle industrie colpite sarebbe lieve in confronto del danno che riceverebbero dalla chiusura del mercato tedesco l'agricoltura e le altre industrie esportatrici, se si pensi che la Germania assorbe già ora il 12 °/0 del totale delle nostre esportazioni, equivalente a un miliardo e mezzo di lire ali' anno, e tutto fa ritenere che, in condizioni favorevoli, questa cifra sarebbe· destinata ad aumentare fortemente. Ma .... L'AZIONE DEGLI AGRICOLTORI Ma così non sarà, forse. Gli agricoltori, che sono i più interessati alla questione, avrebbero certamente la forza per far valere i propri diritti,. questa volta come tutte ]e altre, ma essi non conoscono mai la propria forza, o non sanno mai servirsene, o addirittura ignorano che sia necessario farne uso, e spesso ignorano perfino che sia utile farne uso. È vero Bib · eca Gino Bianco

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