448 LA CRITICA POLITICA nome della concordia nazionale, con qualche sotto portafoglio che potrebbe essere per un sacrifizio doloroso, anche accettato .... previa affermazione - s' intende - dei principi inconcussi ecc. ecc .... (Non credo che il partito repubblicano voglia lavorare per questo). Ma vi è - ci si obbietta - un altro punto di vista dal quale bisogna guardare la situazione attuale. L' Italia è insaguinata ed oppressa da un partito armato, amorale, tirannico che rende l'atmosfera irrespirabile; i partiti sotto quèsta oppressione appena vivono, la stampa è angariata in mille ·guise, le libertà di riunione e di organizzazione sono abolite, lo stesso funzionamento della giustizia è reso impossibile ·dal potere esecutivo. Cosa fare? Lo statuto non è l'ideale, siamo d'accordo ; •ma ~è quanto basta per assicurare al popolo nostro le libertà elementari. Per questo noi aderiamo alle opposizioni. Cosa vorreste voi? che la esasperazione esploda in un moto· sanguinoso che rovinerebbe la pa- - tria? Quelle sono romanticherie di cui noi siamo da un pezzo guariti. Ed a questo punto io domando come mai il nostro partito che ripete le sue origini dal piìt grande e genuino rivoluzionario del secolo decimonono, abbia così poche qualità rivoluzionarie, e si raccolga sempre più in una sua tattica di stile parlamentare che, date le nostre pochissime forze, ci rende per fino ridicoli. In politica i sentimentalismi sono perniciosi ed~ a me pare un sentimentalismo bello e buono questa ansia di soffocare una situazione squisitamente rivoluzionaria in un mediocrissimo palliativo. Vedo la mentalità repubblicana camminare cordialmente a braccetto con quella del più schietto conservatorismo (tipo Albertini e Amendola) e per arrivare a che cosa? allo Statuto che non impedì mai ai varì governi del Re di compiere le più selvagge reazioni. - Fasci Siciliani, novantotto, Fascismo - di lasciare impunite le più colossali malversazioni - scandali ferroviari, banca . romana, banca di Sconto - ; che non impedì ai prefetti di allearsi con la malavita, ai ministri di scarcerare per fino gli ergastolani per fare le elezioni a base di bastonature e di delitti; che infine, in barba al codice penale, permise ad un partito di costituirsi un esercito armato coi danari dello Stato, ed opprimere con esso tutti i partiti, abolire la lotta po- .litica, i d!ritti dei cittadini, le libertà civili. Non sono tutte queste cose nate all'ombra dello Statuto ? Quali sono le libertà che esso garantisce se qualunque avventuriero può annullarle impunemente? Il ritorno allo Statuto è men che zero se una vigile coscienza civica ed un potere esecutivo veramente e sinceramente liberale non si aiutino e si sorveglino a vicenda per una sincera applicazione dei principi in esso contenuti. Ora la sincerità del potere esecutivo ha un limite insormontabile, ed è: la propria conservazione. E poichè la conservazione di esso potere implica la conservazione di una rete inestricabile di privilegi, di camorre, di ingiustizie sociali e simili delizie, ecco che il preteso contenuto libe- · BibliotecaGino Bianco
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