La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

.. NEL SECONDO ANNIVERSARIODELLAMARCIA 405 revoli alla continuazione di un regiine, in cui sono stati possibili gli episodii scandalosi del Corriere Italiano e quelli delittuosi delle uccisioni di Matteotti, di Lertua e di Rindi, ed esprimono il loro dissenso ponendo piìt o meno consciamente la loro candidatura alla successione. La prospettiva di una crisi incombe su tutto l'ambiente politico romano, e malgrado le illusioni dei ras non saranno certo le provincie che potranno impedirla. La marcia su Roma ha trasferito il centro vitale del fascismo dalle provincie a Roma, e da Roma ha consolidato il dominio dei· ras e dei regoli con il servilismo dei prefetti. Se la situazione politica si capovolge a Roma, le posizioni di provincia per quanto appaiano f erreamente presidiate si capovolgeranno. È un errore credere che il fascismo sia tin ~enomeno rurale e provinciale : nelle provincie e nelle campagne il partito fascista è una minoranza, che si regge perchè ha l'appoggio della macchina statale con i suoi prefetti e con le sue forze di polizia e perchè gli avversari sentono l' impossibilità di riscosse locali, che verrebbero prontamente represse con disperata energia. Le forze che manovrano per una successione di centro sono forse molto scarse, e non hanno un gran seguito di aderenti .inquadrati in associazioni, ma sono circondate da diffusi consensi e non incontrano ostilità decise nel cartello delle opposizioni, che non può come tale presentare la sua candidatura alla successione e che da questa impossibilità trae la ragione della sua esistenza e della sua debolezza. I partiti, che compongono il cartello delle opposizioni, sono profondamente divisi fra loro, e almeno per ora non possono porsi il problema di una collaborazione positiva : uniti nel terreno negativo dell'opposizione, per pregiudiziali teoriche e per preoccupazioni di ordine vario, non possono formulare un programma di azione positiva comune, anche se molti dei capi ·nel segreto del loro pensiero vagheggino questa possibilità collaboratrice per il domani. Costretto da questa sua impotenza, il cartello delle opposizioni è portato a non avversare il successo della manovra di centro e . anzi a facilitarlo indirettamente. Questa soluzione di centro, che secondo il cartello delle opposizioni avrebbe il carattere di un espediente di provvisoria transizione, non ha e non può avere le nostre simpatie ; i liberali di destra o di sinistra sono in realtà dei conservatori gretti; nella capacità dei dirigenti dell' Associazione Combattenli da Russo a Savelli abbiamo scarsa fiducia, ravvisando in essi dei politicanti, che non sono in contatto con la realtà economica e che si destreggiano per emergere senza av_ere idee chiare e direttive precise. La successione di centro sarebbe solo una parentesi priva di ogni vitalità e non avvierebbe a soluzione nessuna delle questioni prof onde in cui si dibatte la vita italiana. L'albagia professorale dell'on. Salandra, che dopo il discorso del Campidoglio non seppe dir più una parola capace di giungere all'anima de- · gli italiani, l'astuta abilità del vecchio Giolitti, la retorica inconcludente Biblioteca Gino Bianco · J

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