404 LA CRITICA POLITICA rimentum crucis. Se in esso vi erano in numero adeguato intelligenze superiori coscienze integre e mentalità pronte ad afferrare le situazioni e a risolverle, si sarebbe consolidato prontamente, dimostrando col fatto il suo buon diritto al conquistato potere e riducendo per molto tempo le opposizioni a una secondaria 'funzione di controllo e di sprone. Dal movimento caotico, in cui confluivano tante aspirazioni divergenti, si sarebbe espressa una nuova classe dirigente, che in breve volgere di tempo si sarebbe imposta al paese con la sua capacità e non con la sua forza armata. Mai un partito conquistò a se il potere con maggior rapidità e con prospettive di cos} facile consolidamento : in fondo gli oppositori più decisi erano rassegnati, e tutti gli altri erano pronti a collaborare al successo del nuovo signore. Un'esigenza imperiosa era però nella coscienza di tutti : che con la soluzione rivoluzìonaria della crisi postbellica avessero termine gli illegalismi ~ che la legge venisse applicata rigidamente, senza riguardi e senza .eccezioni. Dopo Io sforzo bellico, dopo le lotte accese svoltesi dal 1919 al 1922 s·enza esclusioni di colpi, dopo tanti turbamenti, il paese voleva la pace interna per lavorare, per intensificare la produzione e cicatrizzare le noti lievi ferite dalla guerra inferte all'economia nazionale. Questo doveva comprendere il fascismo per consolidarsi·, per trasformare la sua insurrezione vittoriosa in un regime saldo e d~raturo: se l'avesse compreso la celebrazione del secondo anniversario della Marcia avrebbe richiamato intorno alle sue bandiere più consenzienti di quelli che non ebbe nella prima. Il fascismo dette invece alle provincie la dittatura dei ras e teorizzò il diritto della' forza, del privilegio, della immqnità : identificò se stesso con la Nazione, il Partito con lo Stato, e fece s) che mentre le sue gerarchie celebrano il secondo anniversario il problema incombente è quello della successiorte. Tutti oggi si pongono questo problema, dai liberali di destra ai so_cialisti unitarii. I liberali di destra, dopo il Congresso di Livorno che ha saputo di forte agrume anche per loro, hanno riaffermato il proposito di collaborare col Governo fascista, ma volutamente pongono in luce quelle stesse esigenze che il Congresso di Livorno aveva formulato. Questo indica chiaramente che fra i liberali che votarono l'ordine del giorno Pedrazzi e il gruppo parlamentare di Salandra vi è u~'affinità fondamentale di scopi e una divergenza tattica. I liberaH di Livorno credono che per porre la loro candidatura a successori del fascismo giovi far della fronda ; gli altri pensano che sia più opportuno fare del lealismo: gli uni e gli altri dissentono in realtà dalle direttive· del Governo e del Partito dominante, e cercano di farsi centro o portavoce di quelle correnti che oggi prevalgono nell'opinione pubblica per assicurare il trapasso del potere nelle loro mani. I dirigenti dell'Associazione Nazionale Combattenti e quelli dei Mutilati si pongono suppergiù nello stesso terreno; essi sentono che gli umori delEopinione pubblica non sono favoBiblioteca Gino Bianco ..
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