La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

I NOJ'E E COMMENTI 1 44t quale condusse l' Italia alla sua grandezza, non debba essere deformato, e che la divisione dei poteri debba essere rig?rosamente rispettata; 3. che la sola base legittima d~l governo sia il consenso del Paese, manifestato nelle forme statutarie ; 4. che l'Esercito nazionale sia l'esclusivo pr.esidio dello Stato e nessuna forza armata possa avere spirito e carattere di parte, e che le libertà sancite dall9 Statuto, con la disciplina delle leggi in esso previste, debbano essere reintegrate e ~ispettate; 5. che gli Enti locali siano restituiti alle amministrazioni legalmente elette dai cittadini ; 6. che la politica economica, inspirandosi alla difesa delle iniziative .. individuali, rispetti il principio della libertà anche di fronte alle organizzazioni di classe e commette alla direzione nazionale ed alla rappresen- - tanza parlamentare, ·disciplinata al partito, la realizzazione e la difesa di questi principi >. Non è certo con quest'ordine del giorno che il liberalismo rifarà la propria verginità. La responsabilità che il Partito liberale ha assunto attraverso i_suoi uomini e le sue rappresentanze ufficiali (non.è vero, on. Giovannini ?) nella demolizione di quei principt che oggi commette alla propria _direzione nazionale e allà • propria rappresentanza parlamentare di realizzare e di difendere è enorme. E, in ogni modo, non fu occasionale, ma volt;1ta e consapevole. Come si potrebbe dimenticarlo ? Tuttavia dobbiamo riconoscere che l'atteggiamento assunto dal Partito Liberale col Congresso di Livorno non sarà senza benefiche conseguenze pér la soluzione della crisi politica italiana. Nè si sarebbe venuti a questa separazione di responsabilità del Bib.lioteca Gi 10 Bianco fascismo da parte dei suoi collaboratori più vicini se la situazione non fosse diventata insopportabile. I liberali sentono che è necessario prov .. vedere ai propri casi. E, senza forse, sperano di essere essi l'elemento pel quale potrà determinarsi la nuova situazione. Perfino le opposizioni hanno - in un comunicato recente - parlato della possibilità di una soluzione di centro. I liberali di destra. Dopo il Congresso liberale di Livorno era viva la curiosità di sapere c-he cosa avrebbero fatto i deputati liberali di destra. Disciplina di partito ·o scissione ? Col partito, secondo lo spirito delle discussioni e delle deliberazioni del Congresso, o col Governo ? E se i deputati avessero deciso di conservare il loro appoggio al Governo che cosa avrebbe fatto il partito? Ed ecco che i deputati di destra, in una seduta presieduta dall'on. Salandra, trovano il modo di non romperla col partito e di non romperla col Governo con un ordine del giorno che stillare più equivoco non si poteva. Leggetelo infatti: < I senatori e i deputati adunati sotto la presidenza dell'on. Antonio Salandra; . affermando la loro piena indipendenza nell'esercizio del mandato parlementare; considerando intangibili le istituzioni fondamentali sancite dallo Statuto del Regno ; confidando che il Governo alle benemerenze per il prestigio dell' Italia ali' Estero, per la ricostruzione economica e finanziaria, per l'elevamento patriottico degli animi vorrà e saprà aggiungere un'opera sempre più assidua ed intensa di completa pacificazione ali' interno, di repressione di ogni violenza, di rigoroso assoggettamento di tutti i partiti alla legge .e d~ ritorno degli Enti locali alla vita normaJe ;

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