La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

.... SALVEMINI E LE NECESSITÀ DELL'ORA 437 ~l Salvemini si erano avvicinati, una volontà ed un'azione comuni. È strano -che Salvemini. invochi l'esperienza di un errore per ricadere in un errore quasi identico 1 In una affermazione contenuta nell'atto di adesione non possiamo poi assolutamente consentire: che cioè il Partito Socialista Unitario sia il naturale posto di combattimento per tutti coloro che vogliono lottare < contro ogni forma di paternalismo e di statolatria>, per < l'autonomia degli enti locali contro l'accentramento burocratico> e ·< contro il protezionismo doganale >. Tra i partiti della democrazia ·il partito· meno preparato e meno convinto a simile lotta è proprio il Partito Socialista Unitario, come quello che, nell'azione parlamentare e sindacale del passato si è lasciato condurre da tendenze statolatre e paternalistiche. Se Salvemini vorrà mettersi in condizioni di fare qualche cosa per i risultati che si propone di raggiungere, dovrà così nel seno del partito nel quale s'è iscritto combattere la prhna e più difficile b_attaglia. Gli auguriamo, sinceramente, di vincerla. LA " CRITICA POLITICA» . - IL MEZZOGIORNO E I MERIDIONALI Se si vuole leggerequalche cosa di interessantee di originale sul Mezzogiorno e sui suoiprobleminonc'ècheda ricorrereagli scritti di GiustinoFortunato, di Colajanni,di E. Ciccottie magari.a quelli di FrancescoNitti, vecchi di oltre vent'anni. Con tanto che sul Mezzogiorno s'è scritto e s'è stampato dopo, siamo rimasti lì. Nulla di nuovo. In compensodel Mezzogiornoe dei suoi probleminon c'è ora chinonneparli o nonne scriva,per niodo che, mentre una voltasi avevaragione di lamentare che gl'italiani ignorassero il Mezzogiorno, è proprio il caso di lamentare ora che se ne ricordinotroppo. Troppoper ripetere cose e considerazionigià dette, troppoper non concluddre! Ma ciò che addolora è che questa discussioneoziosa, ripetizionedi cose già dette ridette e risapute, debba servirealle svalutazionepiuttostocheallavalorizza- , zione del Mezzogiorno.E ancorpiù addoloravedere dei meridionali(non tuttiper fortuna, ma molti purtroppo!)occuparsidei problemi delle loro regioniquasi unicamenteper stabilire la loro'incapacitàa risolverli,la mancanzadi una coscienza e di una volontàmeridionale,la necessità di rimettere all'azione e ai provvedimenti del governo ciò che deve venire invece dalla loro iniziativa, dalla loro volontà, dal formarsi ed affermarsi di una coscienzameridionalee regionale."Noi non abbiamonessunafede in noi stessi! - sembranodire, rivolgendosiagli italiani del resto dellapenisola e specialmenteal governo - Venitevoi ad imporcila soluzione dei nostriproblemi!,, Eh, no, la soluzionenon verrà se la volontàe lo sforzo di risolverenon partirannoprima da voi I Piuttosto che venire a convincerci ·che una coscienzameridionalemanca ancora,gli uomini politici lavorino seriamente • ed attivamentea crearla. Tale è il loro compito, il loro primo dovere di meridionali e di italiani. Il Mezzogiornodevetrovarein se stesso la forza capacedi risollevarlo e di metterloal livello delle altre regionid'Italia. Giacchèla forza c'è. Bib ioteèa Gino Bianco '

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