436 LA CRITICA POLITICA Salvemini e le necessità dell'ora Gaetano Salvemini ritorna alla lotta politica. Non sapremmo, infatti, interpretare l'adesione che egli in questi giorni, insieme ad un gruppo di amici, ha dato al Partito Socialista Unitario, con un ordine del giorno da lui formulato, altrimenti che come un proposito di azione politica attiva. E ciò ci fa molto piacere, giacchè siamo stati tra coloro che maggiormente hanno deplorato la sua assenza dai dibattiti e dall'azione degli ultimi due anni. Eravamo del resto sicuri che tale assenza non sarebbe durata molto a lungo. . Piuttosto non ci convince - e saremmo insinceri se non lo dicessimo - il fatto che egli vi ritorni aderendo a quel partito dal quale, in altri tempi, si era nettamente distaccato. È vero che nelle attuali condizioni « non è più lecito ai cittadini, che hanno senso di responsabilità, di rimanere isolati e inerti per eccessivo attaccamento a raffinate distinzioni teoriche o per ~iffidenza versb vecchie situazioni che vanno oramai rapidamente mutandosi sotto la pressione di nuove durissime necessità ~, ma non ci sembra sia stato proprio il modo ·migliore di uscire dall' isolamento per chi, come il Salvemini, aveva la fortuna di avere libere le mani e l'azione, quello di andarsi ad imbottigliare nella disciplina di. un partito. Se per coloro che militano già in un partito restare nella disciplina di. quello è ora più che mai doveroso, per Salvemini era un dovere restarne fuori appunto - per isolarsi di meno e agire meglio, concretamente, nel seno delle opposizioni. Perchè la lotta antifascista si concretizzi e si risolva in un risultato che segni un rinnovamento completo della vita italiana appare appunto necessario che si formi nel seno delle opposizioni un nucleo sufficientemente attivo ed indipe!idente, capace di costringere i vari partiti organizzati a superare quelle preoccupazioni e pregiudiziali particolaristiche in cui l'opposizione praticamente si annulla, per arrivare ad una visione d' insieme del problema politico e a soluzioni concrete. E Salvemini ci sembrava forse il più indicato a capitanarlo. Egli non mancherà di osservarci - ripetendo la considerazione già fatta nel suo atto di adesione - che « ogni sforzo di azione costruttiva compiuto all'infuori delle correnti politiche tradizionali si è rivelato sterile, quando non abbia favorito le speculazioni meno scrupolose>, intendendo . riferirsi ai suoi precedenti tentativi coll' Unità prima e per la costituzione di un Partito di Rinnovamento poi. Noi pensiamo però che se nell'azione passata di Salvemini errore vi fu, e precisamente nell'azione dell'immediato dopo guerra, fu appunto quello di voler costituire un Partito· nuovo, al di fuori e in contrasto con le organizzazioni politiche tradizionali della democrazia, dovendo ricorrere necessariamente ad uomini in gran parte assolutamente impreparati all'azione politica. Ben diverso risultato, ad ogni modo non del tutto vano, l'azione sua e dei suoi amici avrebbe conseguito se si fosse svolta, come alcuni opportunamente avvertirono allora, a determinare nel seno dei partiti organizzati, per mezzo degli elementi migliori di essi che BibliotecaGino Bianco
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