LA SCUOLA E LO STATO 435 La scuola e lo Stato Egregio Direttore, Nola, settembre 1924. Leggo appena ora nel fascicolo di luglio il suo ottimo articolo su un nuovo ordinamento dello Stato. Poichè esso contiene anche un appello alla discussione, permetta che un modesto uomo di scuola faccia rilevare come manchi, fra le funzioni precipue che Ella vorrebbe affidate allo Stato, ogni accenno all' istruzion~ elementare, quasi cHe questa non fosse funzione squisitamente di Stato - e di quale importanza ! Nè ora questa letterina vuol diventare un articolo. Ma è ormai opinione prevalente che 1o Stato debba mettere, fra i suoi primi compiti, quello dell' istruzione. Pure concepito lo Stato, nella forma esposta da Lei, come solo organismo giuridico, l'istruzione rientra necessariamente nelle sue funzioni, poichè la mancanza di essa, nelle prime età, renderebbe manchevole, incompleto, l'esercizio dei diritti civili n•. età successiva. Lo Stato creerebbe, perciò, delle disuguaglianze innaturali fra i cittadini. Nè possiamo qui, ora, svolgere tutto il nostro pensiero, per dimostrare come l'istruzione sia motivo d' incremento della Nazione, sotto ogni aspetto : sociale, economico, culturale, politico, morale. Ci limitiamo a ripetere che lo Stato, pure svuotandosi nella maniera più larga, in nessun caso potrebbe disinteressarsi dell'istruzione elementare, per quella necessaria opera di tutela che deve sempre esercitare sulla nazione, sulla collettività, poichè difendendo l'istruzione (allargandola) difende sè medesimo. L' incultura va guardata come un'eterna minaccia della compagine sociale, capace di favorire ogni degenerazione del concetto di autorità, di democrazia, di rappresentanza ecc. E dovendo necessariamente intervenire, ammesso questo carattere nazionale, non potranno essere che uguali e nazionali gli atti della sua volontà: programmi, leggi. regolamenti e via dicendo. Regionalisti, si, e regionalisti convinti, ma per la parte che riguarda l 'amministrazione, l'organizzazione, lo sviluppo del servizio, non per il disinteresse dello Stato, su una funzione cosi essenziale alla sua vita stessa. Con i più cordiali saluti, suo ARTUROMAZZEO - Vediamodi non con/ondere: diritto alla istruzione elementaresi, assoluto e gratuitoper tutti i cittadini,sancitodallo Stato e chelo Statodevefar rispettare. Ma scuolaelementarefunzione di Stato, no. Che l'opinioneprevalentesia ancora questa, non diceproprio che l'opinionesia buona.Lo Stato ha addimostratola propria incapacitàa questa comea moltealtredellefunzioni chegli si sonovolute asseEnare.Nella maggiorparte dei casi, infatti, il passaggiodellaistruzioneelementareallo Stato, piuttosto che un miglioramento,ha volutodire un peggioramento sensibilissimo.L'importante è chele scuoleci sianoe chela scuolasi faccia. Ma nient, uniformitddi programmi,di regolamento,di metododi insegnamento! Nientefabbricazionedegli italiani in serieI Noi gl'italiani li vogliamoinvecevart, come sono varie le nostreregioni,le nostre tradizioni,le nostreattitudini,come è vario il geniodellanostrastirpe. Siamoregionalisti,insomma,ancheper lascuola. Biblioteca Gino Bianco '
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