La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

434 LA CRITICA POLITICA Una seconda condizione è da soddisfare perchè possa Io Stato assurgere nella società ad un valore etico : è questo il concetto nuovo di Mazzini che non solo s'accorda, ma fornisce l'unica possibilità di realizzazione alla concezione hegeliana. Occorre che lo Stato non risulti dall'agglomerato di elementi eterogenei,. o sia di diversi popoli, ma si fondi e si tenga nei limiti della Nazione, giacchè la vera e morale unità dello Stato non si crea artificiosamente, come non si crea artificiosamente quella famigliare. Questa necessità la comprendeva certamente Hegel, quando osservava come non sia paragonabile a una rivoluzione in uno Stato costituito, la sollevazione di una provincia conquistata, perchè quegli uomini che sono soggetti e non cittadini, non si sollevano contro il loro sovrano e quindi non commettono delitto di Stato, perchè è semplicemente un contratto che li lega e non già un vincolo di Stato, ossia un vincolo morale (1 ). Ma Hegel non ebbe chiara coscienza di questo nuovo concetto di nazionalità e non lo pose nei fondamenti della sua teoria dello Stato. Esso gli è per altro, abbiam già detto, essenziale, tanto che, se noi vogfiamo parlare di Stato con la coscienza di quel che significhi per la vita dello Spirito questo istituto, dobbiamo intendere senz'altro la Nazione organizzata a Stata, o sia lo Stàto nazionale. Come potrà esservi coscienza dello Stato, come potrà esistere - pos- _ siamo dire ora senz'altro - Stato, per un popolo che sia soggetto al dominio di conquista? Quale mai più universale verità avrebbe da rappresentare questo mostro oppressore, e non già intermediario ali' uomo, nella vita dello Spirito, per il raggiungimento della universale coscienza e piena libertà? Come potrà l'autorità dello Stato affermarsi, secondo la nuova concezione, come la vera garanzia d'eticità, d' un più alto grado, diciamo noi, d'eticità, alla volontà dell'uomo, altro che per un popolo che si possa fare e sia veramente uno, uno come coscienza, uno come volontà? La sovranità de.Uo Stato, lo Stato stesso, è questa una coscienza e una volontà. Lo Stato etico, non abbiamo bisogno d' insistere, non è concepibile e non può realizzarsi altrimenti che come Stato di nazione-(2). (La continuazione e la fine al pooss. Numero). RODOLFO MORANDI La giustificazione storica della monarchia sta nella stessa concezione ora superata dello Statoconcezione eteronoma e ben lontana dalla moderna che ravvisa in esso un istituto etico. Dopo, tutto quanto abbiamo detto, dev'esser ben chiaro che la Repubblica come l'intendeva Mazzini,. significa appunto questa concezione affatto nuova dello Stato, per cui, si deve respingere ogni eccezione ad essa che si fondi sopra argomenti storici. (1) Fil. d. Dir., § 281, agg. E quando scriveva: < La garanzia di una costituzione, cioè la necessità che le leggi siano razionali e la loro realizzazione venga assicurata, è riposta nello spirito dt tutto tl popolo, cioè nella determinatezza, secondo cui esso ha l'autocoscienza della sua ragione (la religione è questa coscienza nella sua sostanzialità assoluta), - e quindi insieme nell'organizzazione reale ad esso conforme, come svolgimento di quel principio>. Encicl., § 540, trad. Croce. Cfr. specialmente Phil. d. Gesch., I, pag. 93 - Hegel del resto è sempre costretto, lasciando da parte lo Stato, a parlare di popoli e degli Spiriti-nazionali (Volksgeister) come membri nello svolgimento dello Spirito nel mondo. (2) È inutile avvertire, per chi conosce anche sommariamente il pensiero di Mazzini, come il concetto di Nazione, fuori d'ogni determinazione fisica, esprima un valore essenzialmente morale .. Biblioteca Gino Bianco

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