La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

432 LA CRITICA POLITICA dell' uomo semplicemente familiare, chiudente ogni suo rapporto entro la cerchia ristretta della famiglia, dove gli è già occorso negarsi come individuo, si afferma come la volontà più vera d'un più vero uomo, d'un uomo che vive in società con altri uomini di altre famiglie, e concorre alla vita d'uno Stato. La nostra volontà s'invera come volontà dello Stato, noi acquistiamo coscienza di cittadino. Lo Stato è, insomma, la coscienza deJlo Stato. Non è tirannia la volontà dello Stato, perchè è la volontà di tutti i cittadini, che non si sono già sommate per mantenersi distinte nella loro addizione, ma che si sono annullate quali volontà singole, per farsi questa volontà più vera, ed acquistare, conservando la loro particolarità, un valore universale (1). La sovranità dello Stato è un ulteriore potenziamento della coscienza dell'uomo, è un ulteriore grado che avvia la sua volontà alla vera~universalità e libertà della volontà razionale. Riconoscendo sopra quello familiare un vincolo più alto, noi non limitiamo già la nostra libertà, ma compiamo un atto altamente morale; noi la facciamo più vera e più li~era la nostra volontà, più bella, appressandoci alla divina volontà. Giuseppe Mazzini intese e sviluppò nella concezione idealistica della vita, questo valore etico dello Stato ed egli, che non fu filosofo di scuola, ma una tempra singolarissima di pensatore, c_onquistò anche al moderno pensiero e alla nostra civiltà un nu·ovo profondo concetto, che offre la via . - sèmbra a noi - alla integrale comprensione e allo sviluppò della filosofia di Hegel: il concetto di Nazione, che fu ignoto al grande filosofo tedesco (2). li concetto di nazionalità .è assolutamente essenziale a quello di Stato, perchè questo istituto possa acquistare un valore etico. Hegel aveva potuto affermarne la eticità, ma la deduzione di essa non era stata da lui per niente compiuta e la teoria dello Stato sembrava piuttosto in contrasto con la sua metafisica, che postulava, ma non raggiungeva senza un salto, l'unità del si·stema. Il suo concetto era ancora inviluppato in contraddizioni e però sembrava ben lontano dalla realtà, dove non v'era la terra ferma su cui elevare questo saldo edificio. V. Che è mai garante di un valore etico allo Stato?: è la coscienza del1' uomo che si fa coscienza di cittadino, o sia coscienza dello Stato. Dove è fondata la eticità della sua autorità sovrana 'j Già lo sappiamo, nella volontà dell' uomo che si fa volontà di cittadino, o sia volontà dello Stato. · E come questo è possibile che avvenga realmente nella ·società degli uomini? Occor.rerà, per pri~a condizione, che tutti i cittadini prendano attiva parte alla vita dello Stato, nelle forme e negli istituti, si comprende, continuamen~e mutantisi dei diversi momenti storici, perchè le loro volontà, (1) HEOEL, Pkil. d. Gesck., 1.-Der Staat, ed. Lasson, 1921, pag. 89 sgg. (2) Il principio di nazionalità, nel significato e col valore che gli attribuisce la coscienza moderna, fu indubbiameute da Mazzini per la prima volta svolto con piena chiarezza e posto a fondamento della dottrina dello Stato. Biblioteca Gino Bianco

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