, La eticità dello Stato (HEGEL E · MAZZINI) IV. Si potrà intendere ora facilmente quale sia la nuova concezione dello Stato. La filosofi.a che trae da Kant e che si chiama dell' idealismo, costituisce - come già abbiamo mostrato - la pià recisa e concreta negazione del pensiero intellettualistico del secolo precedente. Di contro_ ali' individuo che afferma dei diritti per natura, affermazione senza fondamento, perchè s'avanza nel vuoto della sua vana indipendenza, sta ora il vero individuo come essere sociale; e non già per la soddisfazione di bisogni estrinsici, si bene per la natura stessa della sua essenza. L; individuo s'è fatto uomo nella famiglia, negando per la prima volta la sua: astratta soggettività, e si fa cittadino nello stato. Questo significa che la società non è più da concepirsi come un agglomerato d'individui, ma come qualcosa di ben più concreto, come on organismo razionale, perchè dire uomo è già dire società. La concezione dello Stato, che nel pensiero intellettualistico aveva segnato una svalutazione di questo istituto, conseguente all'eccessivo valutamento della personalità dell'individuo, si trasforma radicalmente. Quello che prima s'era concepito come un male necessario, una pesante soprastruttura soffocante la libera esplicazione dell'individualità, una macchina da ridurre al minimo delle sue funzioni, tanto da garantire la personale sicurezza ali' individuo nei suoi rapporti esteriori, senza pretendere ad avere alcuna funzione propria più ampia; questo Stato diventa ora invece un organismo essenziale alla vita dell' uomo, un grado razionale nello svolgimento dello spirito, nel processo della sua coscienza. Mediatore quindi per la coscienza àell' uomo che deve 'compiere il suo sviluppo ed affermarsi come universale coscienza; per la volontà dell' uomo che deve farsi volontà universale e quindi, spogliata d'ogni arbitrio, volontà morale, unificandosi alle Legge e allo Spirito assoh~to. Lo Stato è dunque istituto essenzialmente etico, e solo perchè la volontà dell'uomo s'aMerma attraverso 'di esso come la razionale volontà, e però l' uomo consegue mediante esso, la vera, la piena e concreta libertà. Lo Stato è personalità e lo Stato esercita una sua propria sovranità, non come dispotico impero, ma anzi come volontà morale che invera la volontà di tutti i cittadini. Questa volontà e sovranità dello Stato ha anch'essa ie sue saldissime fondamenta nella coscienza dell' uomo. Che è essa? Non già •orpulenta manifestazione d' un astratto f antasima agitantesi sulle nostre teste. Essa è la nostra stessa volontà, che ha risalito un grado verso la piena universalità della legge morale ; che negandosi cioè come volontà .,, Biblioteca Gino Bia11co
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