, . ' . . • ' "\. ·L'esaurirsi -dello spirito liberale nella storia del Risorgimento. Nel decennio tra il 1848 e il 1859, decennio glorioso per l'Italia che ' •la conduceva dal fallimento della guerra federale alla vittoria della guerra unitaria, le posizioni politiche dei vari partiti erano fissate con una nettezza che invano si cercò in posteriori situazioni. Da un lato· un partito che pers~guiva il programma massimo della rivolu~ione italiana, unità, indipendenza, libertà rigidamente attuate, e '<JUestomediante forme appariscenti di rivoluzione, dall'altto il numero grande dei conservatori per i quali la condizione in cui trovavasi allora 1' Italia era o assolutamente buona o tale almeno che non convenisse modificarlo, andando incontro ai_pericoli propri di ogni mutamento. In mezzo a queste due concezioni diverse seppe abilmente e con for- ~ tuna formarsi un terzo partito, che ebbe non solo nome ma funzione liberale e che non fu, come troppe volte accade, meschina confusione dei programmi dei due altri partiti, ma ebbe metodo e contenuto propri. Tale il partito che, sorto in Piemonte dal connubio parlamentare ·Cavour-Rattazzi, seppe estendere la sua influenza anche in altre parti d'Italia e porsi risolutamente alla testa della politica italiana. L'accedere . di notevole parte dei patrioti al programma < Italia e Casa Savoia > v·uole in sostanza significare il subordinarsi di una forte corrente politica di tutta Italia al liberalismo unitario che nel governo piemontese riconosceva la applicazione delle sue dottrine e dei suoi metodi. Di fronte a .tale partito gli uomini così detti del partito di azione difficilmente potevano schierarsi in una recisa opposizione. La identità sostanziale del fine li accomunava, nè i mezzi per l'attuazione di tale fine potevano allora costituire, di fronte a ben maggiori problemi, ragione di opposi- .zione, come erano ragione di distinzione. Il partito liberale ebbe perciò .allora i suoi oppositori a destra, in quelle fqrze che 1niravano in sostanza a mantenere in Italia le esistenti condizioni politiche. Il conservatorismo era allora in Piemonte alla opposizione, non solo per le ragioni . della politica religiosa, ma perchè presentiva la politica audace ad agile ·che il liberalismo avrebbe condotto nel futuro in Italia e fuori, e che contrastava non solo nel campo politico, ma in quello economico alle aspirazioni e al bisogno dei ceti conservatori. Sentivano questi troppo .bene che la politica del liberalismo italiano doveva, a lungo andare, non solo modificare le condizioni politiche dell' Italia, ma anche quelle economiche. La conseguita unità, specie attraverso una guerra cui tutte le .Biblioteca Gino Bianco
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