La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

FASCISMO ED AUTONOMIA LOCALE 425 ste soluzioni soltanto dall'energia, dalle forze, dalle iniziative esclusivamente locali : una tale educazione pratica, una tale preparazione coscienziosa e minuta della provincia finirà senza dubbio per rendere impossibile il malcostume, l' incompetenza, la tirannia della capitale, eleverà veramente le classi rurali e provinciali, ricostruirà saldamente lo Stato nella coscienza individuale delle regioni e dei cittadini, attuando tin regime veramente liberale e democratico. · · La salvezza può venire ali' Italia da un solo partito, quello che metterà nel suo statuto fondamentale una sola riforma costituzionale, l'abolizione dei prefetti, che seguirà una tattica esteriore, abolizione di cortei, comizi e sagre, che si proporrà soltanto la conquista delle amministrazioni locali, vietando severamente agli aderenti l'accettazione di funzioni parlamentari ·per il periodo della ricostruzione. Soltanto cos}, senza pre-- f etti, senza parate, e per un po' di tempo, senza deputati, si può confi- ,dare che venga estirpata per sempre dalla storia d'Italia quella gramignà, quel fenomeno parassitario che, sotto vari nomi, da consorteria a trasformismo, a giolittismo a fascismo del 1924 aduggia la nostra vita naz.ionale, ne succhia e disperde tutte le linfe vitali, e seppellisce le grandi energie di un grande popolo sotto il greve pondo dell'affarismo e della retorica. LANA Nel salutare affettuosamente il nuovo collaboratore ci è grato esprimergli tutto il nostro consense nella vivace critica alle opposizioni. lt cartello degli aventinisti è coalizione parlamentare con un programma negativo e con una tattica semplicemente statica : nelle sue periodiche riunioni non fa che richiamarsi alla dichiarazione di principii del 27 giugno e alle condizioni poste per scendere dall'Aventino a Montecitorio, teatro unico delle sue battaglie. Tutto ciò è inconcludente per l'oggi e per il domani, come è inconcludente la proposta dei comunisti di creare sul~ l'Aventino un Parlamento pallacordesco in contrapposto a quello di Montecitorio. Se gli aventinisti vogliono lavorare alla ricostruzione d'Italia debbono abbandonare Roma e i corridoi parlamentar-i, tornando in provincia a porre i problemi· concreti della vita locale, a prendere contatto con i bisogni reali delle masse, a scuotere la dittatura dei ras e dei ' regoli. Procu~ate abbonati alla CRITICA per l'anno in corso. Fatela penetrare nei Circoli di lettura, nelle Biblioteche. Fate abbonare i vostri amici. Biblioteca Gino Bianco ..

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