FASCISMO ED AUTONOMIA LOCALE 423, dendo per il futuro più rigida intransigenza e finirono per glorificare in persona di · Farinacci tutte le proprie persone e i metodi rassistici or- . mai salvi da pericoli revisionisti e riabilitati dalle accuse e dalle rampogne dei teorici e dei politici di Roma: la provincia trionfò di nuovo sulla capitale : fu ormai sancito definitivamente nel diritto pubblico italiano che < Bologna o Cremona non sono Roma_>. Questo contrasto fra la provincia• fascista· e la capitale fascista costituisce del resto la migliore sp_iegazione .delle continue oscillazioni governative rispetto alla < parola lunga e ambigua>, la formula fatata < normalizzazione>. Normalizzare vuol dire ammettere da parte dei fascisti la possibilità di una tranquilla ·successione al governo : a Roma si potrebbe anche consentire in questa ipotesi, salvo a trattare e patteggiare con seguaci, fiancheggiatori, an1ici e nemici, continuando l'abile addome1 sticamento, imbarcando tre o quattro rappresentanti liberali o democratici o cattolici, s' intende nazionali, vale a dire di sicura disciplina, modificando un po' il tono dei discorsi e il carattere delle sagre ; e anche se i vecchi partiti e le vecchie sette annidate nella città e nella capitale si ribellassero e pretendessero garanzie ed impegni precisi, anche se i1 • fiàncheggiatori condizionassero il loro appoggio, ciò che è avvenuto o sta avvenendo, le risorse dell'astuzia e dell'abilità sono tante che si potrebbe anche accettare ; anzi accettare. sarebbe forse il trionfo definitivo del fascismo romano saldato e compenetrato ormai al vecchio regime, potrebbe perfino allontanare l' incubo della successione che la normalizzazione fa sembrare tanto imminente. Ma in provincia le cose non stannocos} : accettata la possibilità di una successione, avverrebbe un disastro irreparabile per moltissimi dei viceduci, sottoduci, ras e rassini locali :: riammessi i vecchi partiti e le vecchie sette all'onore dell'uguaglianza, attraverso la discussione ed il patto, sarebbe finita senz'altro la dittatura incompetente del capo fascista, già mal tollerata e derisa dai vecchi, esponenti che la normalizzazione riporterebbe all' attività politica. < Il, manganello in soffitta>, < le mani in tasca> sori formule ottime per la capitale e la città, dove i nuovi arrivati possono facilmente intendersela con i vecchi sorpassati, ma in campagna a quali risorse dovrebbero ricorrere• i ras per continuare a dettar legge ? Per loro è questione di vita, o di morte : per non esser costretti a ritornare meccanici, ferrovieri, im- , piegati di banca, commessi viaggiatori, cessando dalla professione di salvatore della Patria e di personalità politica, è assolutamente necessario che i ras difendano con la massima intransigenza tutte le posi.zioni strappate, senza cedere un millimetro, con i vecchi metodi, ricordando ad ogni momento che i vecchi argomenti sono sempre a portatij di mano. A Roma, anche nell'era nuova, si governa tantomeglio quanto più duttilmente ed anguillescamente si dice sl, no, si minaccia e si blandisce, si impone e si patteggia ; ma in provincià la sicurezza assoluta del dominio deriva soltanto dalla prepotenza chiaraBibliòt ca Gino Bia co
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