'( 398 LA CRITICA POLITICA A pensarla cos} non siamo in pochi. I gruppi di « Critica Politica > si costituiscono appunto come volontà di revisione e di sintesi. Con non diverso carattere sono sorti i gruppi di < Rivoluzione liberale>. Rispondono ·gli uni e gli altri ad una necessità identica. I termini in cui la lotta politica si -svolge non ci soddisfano. Vogliamo mirare alla mèta, romperla col passato e trarre dall'esperienza gl' insegnamenti per non ri<!adervi. Oltre i partiti guardiamo a tutto il popolo italiano ~ chiamiamo a cooperare con noi uomini di ogni provenienza e di ogni classe. C'è un minimo di esigenze politiche che è interesse di tutti veder realizzate. Noi ci preoccupiamo di quelle. Poi ciascuno seguirà le proprie tendenze, le proprie preferenze. È quindi un'opera, quella che ci proponiamo, da svolgere fuori e nel seno degli stessi partiti politici organizzati, la quale potrà avere tanto maggiore efficacia quanto meno potranno identificarvisi i fini e gl' intenti di un determinato partito. Su· questa via tendono a mettersi oramai pure i gruppi dell' < Italia Libera>, sorti in un primo tempo, e utilmente, per togliere al fascismo la base sulla quale questi sembrava meglio poggiarsi, coll'autodefinizione di < partito e governo di - combattenti>. Assolto trionfalmente il loro primo compito i gruppi det1' < Italia Libera > sentono che bisogna guardare al domani prossimo, che la lotta che essi e noi combattiamo sarebbe pressochè inutile se non dovesse· riuscire a dare agli italiani < un'altra carta fondamentale dei diritti e dei doveri dello Stato e- dei cittadini>. Ebbene, non esitiamo a riconoscere che questa affermazione ha uno straordinario valore, anche per il larghissimo appoggio di consensi che l' « Italia Libera > ha già raccolto nel sentimento del paese. Si tratta ora di stabilire tra queste iniziative diverse i collegamenti opportuni. Non esistono per fortuna tra noi barriere dottrinali e burocratiche che c' impediscano di avvicinarci e d' intenderci 1 Non vi sono motivi per cui ci si debba ignorare e boicottare a vicenda come, quando non hanno altri motivi per combattersi dichiaratamente, fanno troppo spesso i partiti fra loro, specie se sono partiti. ... affini. Abbiamo, invece, un interesse comune a discutere, a far discutere e ad essere discussi. La prima battaglia da combattere insieme - fosse la più difficile - è quella di obbligare le opposizioni ad uscire dalla loro immobilità, dalla loro voluta e insincera indifferenza per ~ problemi di domani, per determinare davvero nel paese un forte movimento dell'opinione pubblica per quelle garanzie essenziali, per la libertà di tutti e di ciascuno, che è indispensabile veder realizzate nello Stato. ' Nessun rinvio. Nessuna possibilità offerta ai politicanti, o troppo accorti o troppo prudenti, di preparare il ritorno allo statu quo ante. La Nazione, uscendo dalla situazione attuale, deve esser chiamata a pronunciarsi sull'ordinamento che vuol darsi. Come si vede, le basi per un accordo ci sono. Bibliòteca .Gino Bianco
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