412 LA CRITICA POLITICA la sua autonomia senza la fine delle divisi"oniattuali fra vincitori e vinti. La lotta sul Reno fra tedeschi e francesi è sopra tutto la lotta dello accapparramento del carbone e del ferro. Non è possibile mettere le risorse in comune? Certo molte difficoltà si oppongono a questo programma; ma le difficoltà non sono cosi grandi che non si possa vincer!~. Bisogna procedere per gradi. Ogni grande unione politica moderna è stata quasi sempre preceduta e preparata da una unione economica. È lo « Zollverein » tedesco del 1833 che ha preparato l'unione politica della Germania nel 1871. L' Qnione'doganaleeuropea e la formazione di grandi mercati solidali determinerebbero forme politiche che noi non possiamo prevedere nei loro dettagli, ma che si profilano già chiaramente. Così l'unione economica renderebbe più facile qualsiasi revisione dei trattati : ogni progresso della produzione avendo per conseguenza un aumento di scambi, cioè di nuovi rapporti di solidarietà. Nella situazione che si produrrebbe anche Ja correzione delle più grandi ingiustizie dei' trattati diverrebbe più . facile. Bisogna intanto cominciare a formare le prime vaste unioni doganali e• il movimentosarebbe utile che venisse dagli Stati successori dell'Austria Ungheria. È assurdo che tante ricchezze naturali debbano rimanere inutilizzate per la difficoltà dello scambio I Le illusioni cadono. Illusione era la pace senza la giustizia ; illusioni erano le grandi somme per riparazioni ; illusione era il durevole controllo dei vint! :· ilfusione era la prosperità dei vincitori, che avrebbero dovuto esigere dai debitori e non pagare i creditori : illusione è or~ credere che i trattati si possano cristallizzare; illusione più grande di tutte è quella che spunta adesso all'orizzonte ; la diminuzione degli armamenti in base ai patti di mutua garenzia. La, Società delle Nazioni ridotta alla funzi9ne di garantire i trattati attuali sarebbe nQn già un'organismo di pace, ma un obbrobrioso e dannoso meccanismo di dominazione. La vera pace deve venire dal rinnovamento dei principi della democrazia, dalle unioni spontanee e sopra tutto dalle grandi unioni di interessi. Le correntf che si sono determinate in America e il vasto movimento di pace, di democrazia e di libertà che si sta determinando in Europa, si opporranno allo spirito · di reazione che è finora prevalso e che è giustificabile solo come sintesi alle tendenze dissolvitrici del bolscevismo. · La pace soltanto potrà ridare a quest'Europa sconvolta e travagliata la unità economica e preparare quella unione politica, che prima della guerra era invocata anche in Germania, in Francia e in Russia da capi pol'iticiche pure apparJenevano ai partiti di reazione. Quella che ieri era unà tendenza morale ed economica si manifesta oggi come una necessità. O l'Europa si dissolverà an-. •cora in una serie di Stati europei più numerosi ; o preparerà nuove e terribili guerre, di1 cui nessuno può prevedere il risultato, nè il danno e accentuerà sempre più il suo carattere di continente debitore e si diminuirà sempre ·nell'azione mondiale; o rifarà la sua _unitàspirituale e, a traverso vaste unioni economiche, andrà a quell~ grande unione politica, che ieri ancora si presentava come un'aspirazione e oggi si presenta come una necessità. O l' unione o la decadenza inevitabile. FRANCESCONITTL Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==