• IL PROBLEMADELLA PACE EUROPEA 40<)· . giranno a questa necessità. Le perdite economiche della guerra sono state poca cosa di fronte alla distruzione di ricchezza operata dai trattati di pace e dalle· nuove barriere doganali, che hanno diminuita o annullata la produzione e determinato forme di accaparramento pericolosissime. La guerra chimica, i sottomarini, l'aviazione raggiungono ogni giorno forme spaventose : che cosa sarebbeuna nuova guerra? Si è detto durante là guerra c·he metà dei popoli che combattevano erano per la libertà, metà contro : il risultato è stato che le due metà> hanno perduto entrambe in molta parte il senso della libertà e hanno avuto. come conseguenza il bolsc~vismo e le dittature. Noi abbiamo, come dicono gli inglesi, non una pace, ma una pace di guerra, una « peace war ». Anche la religione e la scienza sono state spesso contaminate dallo spirito di violenza e in molti paesi siamo tornati al Medio Evo, quando si pretendeva che le idealità dei popoli fossero date dallo Stato. La nobile parola del Papa, Benedetto XV è ancor oggi la parola di verità : è stata una inutile strage. È stata più che altro, uria guerra civile europea e il rimedio è solo in una ~generale riconciliazione, in qualche cosa che ristabilisca l'Europa come una unità vivente. · Si può concepire che la Russia sia durevolmente separata dalla Germania ?~ · Si può concepire che per quaranta anni l'Europa sia ancora divisa in due parti? Fra quaranta anni la Germania sarà un paese di cento milioni di uomini: uomini tenaci, uomini forti nel lavoro e nella lotta. Che cos~ sarà allora un conflitto ? e tarderà fino allora a manifestarsi il conflitto ? La crisi di quelli che furono i belligeranti si va estendendo ogni giorno ai i neutrali. Abbiamo avuto modo, dopo tanti errori, di constatare che le nazioni prima di essere concorrenti sono associate e che la prosperità di ciascuna dipende in· certa guisa dalla prosperità di tutte. La riduzione del potere di acquisto della Germania è stata fatale sopra tutto alla Gran Brettagna ; ma ha nociuto ali'America del Nord, ha dis9rdinato l'America del Sud. L'Europa rimane il gran mercato di produzione e di consumo, con quasi mezzo miliardo di uomini : la piccola Olanda soltanto compera più merci in America che tutta l' India e tutta la Cina unite insieme. Se l'America non vende merci ali' Europa non vuole più uomini dall'Europa. Come si può perdurare in questo disordine ? Dopo aver diffuso nelle masse la illusione che la Germania potesse pagare·- . 250 a 300 miliardi di marchi oro, per rifare il mercato tedesco, ci siamo ridotti'\ al piano Dawes e siamo stati obbligati noi stessi a fare un prestito alla Germania. La Commissione delle riparazioni e la Società delle Nazioni sono risultati organismi viziati fin dalla loro origine per il modo come hanno agito. · Intanto l'America tende sempre· più a separarsi dall'Europa e non è disposta a rinunziare ai suoi crediti verso Stati che proclamano principi contrari ai suor stessi ideali di vita. Tutto ciò è vero. Ma come uscire dalla situazione attuale ? Ora non vi sono più le ma·nifestazioni orgogliose di qualche anno fa. La,Gran Brettagna è per la pace e la democrazia; la Francia vede il suo pericolo e torna alle sue tradizioni, ·democratiche. I Paesi Scandinavi sono passati interamente alla democrazia. Ognu-- no sente il suo pericolo : la disoccupazione sempre crescente è per la Gran Bre- • tagna ciò che è per la Francia il corso dei cambi gravissimo. Biblioteca Gino Bianco . '
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