La Critica Politica - anno IV - n. 10 - ottobre 1924

NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELLA MARCIA • 407 Questi o molto simili interrog·ativi deve essersi posto l' on. Gaetano Salvemini, e, avendo constatato la necessità di fare affidamento su f orze ieali e concrete per svolgere un'azione politica efficace, ha deciso di iscriversi al Partito Socialista Unitario, insieme a molti amici, con una dichiarazione precisa, in cui riafferma il suo programma liberista, autonomista, rurale. Questi capisaldi del suo pensiero politico noi condividiamo pie11:amente e la propaganda della nostra Rivista è ispirata alle direttive dell'on. Salvemini, che ci auguravamo di avere nella nostra famiglia, come maestro e come guida per la sua dirittura morale e per la tenace fede di cui sempre ha dato prova. Ma.... non ci sentiamo di sottoscrivere la sua dichiarazione di principii nella parte conclusiva, perchè siamo profondamente convinti che il Partito Socialista Unitario, meno. di ogni altro partito, può far suoi i criteri informatori delle direttive di Salvemini. Il Partito Socialista Unitario è statolatra ed urbano per eccellenza: è tutto preso nella rete della legislazione sociale, dell' interventismo statale, dell'unitarismo livellatore, e non può comprendere le nostre esigenze rurali, regionaliste, liberiste. Il nostro posto di battaglia non è e non può essere nelle file di un partito che tutto vede sotto l'angolo visuale dello Stato, e che fatalmente è portato ad intensificare il processo accentratore dello Stato, corrompendo le stesse cooperative rurali con la politica dei lavori pubblici e con i finanziamenti da parte di istituti statali ottenuti attraverso una pressione politica. , All'adesione a una Lega, senza djrettive precise e senza rispondenza con forze reali, o a un Partito ispiraiitesi a una concezione radicalmente diversa dalla nostra nel problema fondamentale della riorganizzazione statale, preferiamo, mentre la crisi matura, il nostro isolamento attuale~ che forse non è sterile come può sembrare ai partitanti. La Patria possiamo servirla degnamente, senza inquadrarci in un partito politico, conservando integra la nostra facoltà di osservatori e di critici, ponendo a noi stessi e agli amici nostri di altri partiti il problema di un indirizzo politico rispondente ai bisogni della nostra agricoltura e della nostra varietà regionale, e insistendo nel reclamare un regime tributario che non, essicchi le fonti del reddito nazionale, un ordinamento statale più sciolto e pib snello, e una liberazione della vita locale dalla faziosità dei politicanti. Se numerosi giovani ci seguano in questo nostro bisogno di studiare coscienziosamente i problemi concreti della vita regionale e italiana e ' di avversare ogni retorica e ogni demagogia, l' Italia si libererà veraménte e radicalmente da quei mali, che hanno favorito l' improvvisato trionfo del fascismo e che ne determinano .ora la interna crisi, ponendo imperiosamente ai fiancheggiatori il problema della successione appena due: anni dopo la travolgente vittoria. '- ·, FEUERBACH ·• .. . . ,, - .. . - .. s· lioteca Gino Bianco

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