La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

NOTE E COMMENTI 391 Un risultato imprevisto. della lotta di parte, della violenza . bestiale che umilia ed offende, vi si Il sistema dell' intimidazione che afferma· 1a necessità di dare a tutti è sempre piaciuto all'on. Mussolini gl' italiani la dignità, la sicurezza, la e che egli ha potuto adoperare fin serenità e la libertà di dirigersi onequi con molto successo, tr~ttando stamente nell'ambito del bene. Quel tutti come da padrone a servi, lo ha proclama, dettato da Sem Benelli, questa volta tradito nei risultati. I aveva avuto le adesioni di Viola e dirigenti fascisti dell'Associazione di Ponzio di S. Sebastiano. Combattenti si videro posti, inopinatamente, nella dura necessità di scegliere tra la propria dignità e la volontà del duce. Concordando e compilando l'ordine del giorno di Assisi - del quale l'on. Bastianini e il suo collega Felicioni si erano dichiarati soddisfatti - essi erano ben lontani dal supporre che avrebbero fatto cosa sgradita al capo del governo e del fascismo; anzi si proponevano di rendergli un segnalato servizio in un momento difficile. Ma appunto per ciò, ora che era stato votato, quell'ordine del giorno rappresentava anche un impegno di onore assunto di fronte alla massa e di fronte al paese e che non si poteva rinnegare. Gli on. Viola e Ponzio di S. Sebastiano si sono ricordati che il fatto di essere 4' medaglie d'oro " imponeva ad essi un minimo di dignità e d' indipendenza, rimanendo fedeli all'ordine del giorno di Assisi, difendendo cioè quel programma che l'on. Mussolini irosamente respingeva. E solo per questo l'Associazione dei Combattenti riacquista ora quell'autonomia che aveva perduto e nella compagine del partito dominante si apre una falla per la quale passerà molta gente. Cosa porta cosa. Alla distanza di qualche settimana i giornali fascisti denunciavano la scoperta di una tenebrosa congiura contro il regime ordita nel castelJo di Zoagli. E di fatti dal castello di Zoagli è partito, in data 1 settembre, un proclama diretto agli italiani. Vi si chiede la fine Biblioteca Gino Bianco I Il proclama della " Lega Italica,,. Riproduciamo qui il documento. Dice: < Italiani I La lofta più aspra di parte è oggi accesa in Italia, come non mai. L'accanita difesa di guadagni, di posizioni, di gradi, non tutti giustamente acquisiti, e il dolore e la disperazione di guadagni, di posizioni, di gradi perduti, o afferrabili nel disordine, acuiscono atrocemente la guerra, che si svolge in modo oscuro, bestiale,· pauroso. Le minacce, che si possono adempiere, e quelle ostentate per abilità, dànno alla gente nostra inquietudine, timore e sfiducia. La spavalda sicurezza con la quale taluni, affermano esser necessario legalizzare questa condizione paurosa ed ipocrita di vita privata e pubblica, essere cioè necessario che questo disordine diventi l'Italia; e la leggerezza allegra con la quale si preparano a dare incarico a qualcuno di riformare lo Stato e le istituzioni, senza aver fatto conoscere di questa novità statale le fondamenta e le idee generali e forse, anzi quasi certo, senza saperle affatto, raddoppiano l' incertezza e il timore. Da altre parti poi si promettono rappresaglie, si minacciano vendette contro coloro che sono o sembrano deposti, se mai piegheranno o vacilleranno. I buoni ammonimenti che, in privato e in pubblico, sono rivolti a chi dovrebbe dirigere il pensiero e lo spirito italiano sono soffocati dalle grida bieche che accertano l' irreparabile e dalle dicerie ·più disperanti, non frenate nemmeno da vani provvedimenti, che pur tolgono solidamente • I I \ .

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