384 · LA CRITICA POLITICA In secondo luogo si deve foggiare un'ampia riforma scolastica che si prefigga di dare poche ma ben digerite e sane nozioni alla grande massa della popolazione, e che permetta ai più intel_ligenti, indipendentemente dalle loro condizioni finanziarie, e soltanto ad essi, di accedere ad una cultura superiore. Nello stesso tempo si deve operare una radicale riforma nella scelta e selezione degli insegnanti, si che a questo ministerio sieno chiamati i più degni. In terzo luogo, constatato che è legge costante che il rendimento di un'azienda qualsiasi, è massimo quando la mole di essa è in relazione con le condizioni I in cui si trova, e risultando che lo Stato italiano è troppo grande e vario perchè possa funzionare bene con un governo accentrato ci si deve prefiggere di dare al nostro paese una forma di gov.erno federale fra le diverse regioni italiane, in cui la massima parte delle funzioni oggi accentrate nelle mani della burocrazia centrale, sieno devolute alle diverse Regioni, pur riserbando ad un forte governo centrale le direttive ed il coordinamento di esse. · c. o. Il nostro amico ha ragione. Le cose da fare per risollevare le ,condizioni del nostro paese sono molte e tra queste ve ne sono alcune essenziali. Ma intanto è pregiudiziale, per procedere avanti, definire prima quali debbono essere gli offici, i compiti, l'ordinamento dello Stato. Per preparare la nuova costituzione dello « Stato dei fascisti» è stata nominata ora una speciale commissione; tanto più urgente provvedere quindi - in vista della successione molto prossima - a ·contrapporre al disegno dello Stato fascista quello dello Stato degli Italiani. IL PROGRAMMA SINDACALISTA DELL'AVV. A. O. OLIVETTI Della Commissione dei XV nominata dal Gran Consiglio Fascista con il mandato di « creare le leggi riformatrici dello Stato fascista» figura anche l'avv. A. O. Olivetti, già direttore della Rivista « Pagine Libere», autore di scritti sindacalisti e fino alla « marcia di Roma » oppositore sistematico del fascismo e del suo duce. Allora, quando non s'era ancora inserito, in una relazione al IV Congresso Nazionale dell'Unione Italiana del Lavoro (Parma, 23, 24 e 25 sett. 1921) e poi in un Manifesto dei Sindacalisti che fu considerato da alcuni come la quintessenza del vero sindacalismo, egli ,fissava cosi il ·suo pensiero politico sindacalista: « 1 °) Assoluta autonomia della classe operaia, o meglio della classe produt- . tiva, da tutti i partiti e da tutte le ideologie politiche. - 2°) Azione diretta della classe produttiva, verso le altre classi ed i poteri pubblici, senza mediatori, da contraente a contraente. - 3°) La rappresentanza delle categorie economiche nei corpi elettivi. - 4°) L'assoluta autonomia comunale, considerando il Comune come l'organismo diretto della libertà popolare. - 5°) L'autonomia politica ed amministrativa della Regione per tutti gli interessi che non richiedono provvedimenti di indole Nazionale. - 6°) L'eliminazione progressiva delle funzioni dello Stato centralistico con 1~ soppressione della relativa burocrazia. Questi postulati possono essere tradotti nei fatti con la Repubblica Sociale Federativa ». Non chiediamo naturalment~ all'avv. A. O. Olivetti quali siano oggi le sue idee su l'organizzazione dello Stato. Queste del 1921 no, di sicuro! .Bibfioteca Gino Bianco
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