La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

QUAL'~ IL CARICO TRIBUTARIO DELLA TERRA? 365 non si tratta di imposta e tasse che colpiscono unicamente il capitale agricolo (fondiario e circolante), sono state calcolate al disotto del vero ; e se pure qualcuna non è al disotto del vero, qualche altra lo è tanto che compensa l'errore. Per es., l'imposta sul vino è certamente maggiore dei 375 milioni calcolati, e lo stesso si dica delle tasse di registro. Per l'imposta sul vino si può obiettare che il produttore si rivale sul consumatore. Ma non si sa se si rivalga. Per potere assodare se ciò è vero o meno, bisognerebbe conoscere una cosa impossibile a conoscere: qual' è il prezzo giusto del vino (v. nota a pag. 362). Ignoriamo se i teçnici, di cui ci parla De' Stefani, nell'accertare il reddito della (erra, considerarono i prezzi del vino al netto dall' imposta oppur no. Quest' è certo : che nei prezzi del vino è compresa sPmpre l'imposta, di cui il compratore esige il rimborso se il vino venduto è poi esportato. . Due miliardi dunque e ottocento milioni, che rappresentano il 43°/0 <lei reddito accertato ai fini dell'applicazione dell' imposta fondiaria e di quella sul reddito agrario ( 1) e circa il terzo (il 31 °/o) del reddito reale. Non si dice che sieno troppi o molti: si dice che son questi o poco meno di questi, e non quelli esposti dal Ministro De' Stefani. Nè i calcoli dovrebbero fern1arsi qui. Di quei 9 miliardi del presunto · reddito reale, una parte, e forse considerevole, sfugge alla maggior parte delle imposte perchè appartenente a piccoli proprietari e affittuari. Ciò è certamente giusto perchè si tratta di povera gente che non è più agiata di molti operai per il solo fatto che possiede o ha in affitto un pezzo di terra ; ma questo aumenta la percentuale di imposte che pagano gli altri. Ma l'indagine non sarebbe ancora completa. Dato e non concesso che il reddito reale sia di 9 miliardi, non si sarà ancora sicuri di ogni cosa finchè non si sia conosciuto anche a quanto ammontano i capitali agricoli. Se quei 9 miliardi rappresentassero, p. es., solo il 4 o/° del capitale, bisognerebbe indagare dove fosse andato a finire l'altro 1 ¼• Se quest' uno per cento fosse stato assorbito dallo Stato per dazi doganali, ,. o da mano d'opera superflua che, se non fosse stata occcupata dagli agricoltori, avrebbe dovuto essere sussidiata dallo Stato, il quale si sarebbe così risparmiata un'altra spesa, o da industriali per protezione doganale, la somma delle imposte salirebbe. Nè vale dire che il reddito di 9 miliardi è reddito netto, depurato cioè già anche delle maggiori spese per, ad es., protezione doganale. Se, per ipotesi, questa protezione fosse di un 1niliardo e si pagasse sotto la forma di un'imposta diretta, il reddito della terra salirebbe da 9 a 10 miliardi, ma la somma delle imposte salirebbe da 2800 milioni a 3800. Ma mentre 2800 milioni erano il 31 °/o di 9 miliardi, 3800 milioni sono ·i! 38 °/0 di 1 O miliardi. ARCANGELODI STASO (1) Veramente, la percentuale è un po' minore, avendo compreso nel calcolo tutte le imposte e tasse che colpisconp gli affittuari, il cui reddito (alcune centinaja di milfoni) va quindi .aggiunto ai 6439 milioni del reddito accertato • . Biblioteca Gino Bianco .,

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