La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

358 LA CRITICA POLITICA propria esistenza e l'uso delle comuni libertà. Alcuni ceti industriali, in quanto sono ceti capacitarii e non parassitarii, si trovano in queste condizioni; essi potranno costituire un affluente apprezzabile nella vasta corrente di democrazia che si sta formando, ma questa, - l'on. Amendola che viene dai conservatori non lo dimentichi I - non potrà essere composta, nelle grandi linee, che dalle grandi masse; queste sono la maggioranza: e sono perciò le sole, che hanno un interesse stabile a instaurare, nel regime di libertà, un regime antioligarchico e maggioritario. N. MASSIMO FOVEL Dando ospitalità all'articolo di Fovel abbiamo sentito il bisogno di indicare nelle note le nostre riserve e le nostre critiche alle sue affermazioni in contrasto con le direttive da noi seguite, e da esse vogliamo trarre una conclusione. "Nell'Italia prevalentemente agricola la democrazia si condanna alla sterilità se non intende la mentalità, le aspirazioni e la situazione reale delle diverse classi agricole, e se cerca i consensi solo nelle città,,. PIEMONTE E SARDEGNA (ERRATA CORRIGE) Caro Zuccarini, . Nella frettolosa correzione sul piombo del mio ultimo articolo mi si fa dire una cosa senza senso ed uno sproposito storico. Dove è scritto: "Risulta inoltre che il sottile legame costituitosi fra Liguria e Piemonte in centoquaranta anni di vita comune non si è ancora spezzato ,,, deve leggersi Sardegna, al posto di: Liguria. Infatti: centoquaranta anni (1721-1861) sono quelli del cosl detto Regno di Sardegna, con monarca, classe dirigente, vita ., morale intieramente piemontesi. La realtà sarda ne subl notevoli influssi: l' azione riformatrice del ministro Bogino, le opere scientifiche del Gemelli e del Cetti, presupposti dell'insurrezione antifeudale del 1795-96, il viceregno di Carlo Felice, l'abolizione del feudalesimo per opera del Montiglio, hanno contribuito a modificare l'ambiente isolano primitivo. Qualche cosa ha dato la Sardegna in cambio al Piemonte. Non idee ma alcuni uomini: i! Reggimento Sardegna, Emanuele Pes di Villamarina, ministro di Carlo Alberto, Gio. Maria Dettori maestro del Gioberti, Giuseppe Manno pr'esidente della Cassazione e del Senato Subalpino, i deputati al par- ·lamento di Torino Tuveri, Siòtto Pintor, Asproni. Valore grandissimo d' affiatamento fra gli uomini delle due regioni ebbe il periodo d'esilio dei Savoia in Sardegna. Nei primi anni una delle più alte cariche fu tenuta da Giuseppe De Maistre, dimostratosi, quale Reggente la Reale Cancelleria, saggio prudente uomo di stato. Corte e burocrazia dopo il 1815 mantengono questo carattere sardo-piemontese. Un sottile legame è ancora rimasto. I giovani sardi vanno a studiare a Torino, Manca è stato il pupazzettista del Pasquino, Chironi sindaco di Torino, Gramsci ha diretto l'Ordine Nuovo, le cose nostre sono meglio comprese a Torino piuttosto che a Napoli. Saluti cordiali. CAMILLO BELLIENI Biblioteca Gino Bianco . .

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