348 LA CRITICA POLITICA razionale ad ogni altro e di condurre i popoli a concentrare a la loro attenzione su ciò che accidentalmente li divide più che su ciò che ess_enzialmente li unisce. In conseguenza il successo della Lega delle Nazioni nel suo compito fondamentale di eliminare le cause delle guerre sarà e non potrà non essere commisurato al_.grado in cui nei singoli Stati che ne sono membri nella coscienza politica prevarrà il concetto liberale e democratico dello Stato sul concetto rueramente nazionalista. Nella misura in cui in ogni Stato individui di non importa quale razza, nazionalità o religione sono 'lasciati .egualmente liberi di professare le loro idee, dt vivere secondo i loro· gusti, di seguire le loro inclinazioni entro i limiti delle leggi esistenti e sono egualmente ammessi a determinare, per mezzo del voto, l'indirizzo legislativo e politico, cessano di avere importanza in tutti gli Stati i movimenti irredentistici e secessionistici e diventa di secondaria importanza l'appartenere a questo piuttosto che a quello Stato, poichè ogni Stato diventa al pari d'un altro solo un'area di giurisdizione, una provincia di un ideale Stato universale. Per tal modo .come si venne, dopo la guerra dei trent'anni, a scoprire l'indipendenza della religione dalla politica e l' impossibiiità di servirsi della religione ·:. per determinare i confini e la natura dello Stato, si potrebbe sperar di arrivare a distinguere tra la nazionalità, come fatto spirituale e culturale e la politicità e a render questa indipendente da quella, come già dalla religione.. Come, ad es, nel Regno Unito è libero a Inglesi, Gallesi, Scozzesi e Irlandesi di seguire le loro rispettive culture e come negli Stati Uniti è possibile di fare altrettanto per Tedeschi, Italiani, Scandin·avi, ecc., cos} in ogni Stato diverrebbe possibile la convivenza di più nazionalità, ciascuna arbitra della sua cultura, della sua arte, delle sue scuole ; così come in ogni Stato possono coesistere più Chiese, più scuole di pittura, di architettura o di musica. L'essenziale è di aver capito che la tendenza a secedere e a formare nuovi Stati nasce solo dalla negazione di eguaglianza di diritti, così come già la tendenza a formar nuove Chiese. Una volta che si concepisca Io Stato come l'organo, non d'una razza, d'un gruppo etnico o d'un gruppo culturale o geografico dominante, 1na come l'organo della comune razionalità di tutti gli abitanti d'un dato territorio, determinanti per mezzo della libera discussione, secondo norme fissate di comune accordo, le loro condizioni di vita nella luce del meglio ad essi noto, e che si concepiscono le nazionalità con1e correnti culturali e spirituali al pari della religione e dell'arte, che I . cer_cano eventualmente espressio~e per vie politiche quando altri si serva della politica per reprimerle, la via è aperta per la eliminazione di quelle d'iffidenze e gelosie tra popoli, di quelle azioni e reazioni determinate . dai ric~ordi di passate oppressioni e ribellioni, che pur oggi son tanta parte dello sfondo psicologico su cui cause economiche seminano e maturano germi di possibili guerre future. Il sentimento nazionale non ha nessun motivo di temere il proprio , Biblioteca Gfno Bianco
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